Film. Django unchained: Tarantino non delude, Christoph Waltz è da Oscar
Letto: 4201 volte
giovedì 24 gennaio 2013
Letto: 4201 volte
di Nicola De Mola
Texas, 1858, vigilia della Guerra civile americana. Il dott. King Schultz (Christoph Waltz), cacciatore di taglie dai modi eleganti, è alla ricerca dei fratelli Brittle per consegnarli alle autorità e incassare la ricompensa. Non conoscendo il loro aspetto, decide di affrancare dalle catene lo schiavo Django (Jamie Foxx) per farsi aiutare, promettendogli la libertà a missione completata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra i due, però, nasce un sodalizio umano e professionale: Schultz propone così a Django di continuare a lavorare insieme per tutto l’inverno alla ricerca di criminali in fuga, impegnandosi in cambio ad aiutarlo a liberare la sua compagna, Broomhilda (Kerry Washington), venduta come schiava a Calvin Candie (Leonardo Di Caprio), proprietario di una piantagione nel Mississippi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Spacciandosi così per negrieri alla ricerca di lottatori mandingo, i due riusciranno ad attirare l’attenzione del possidente e a visitare la sua villa. Django e Schultz però non hanno fatto i conti con Stephen (Samuel L. Jackson), capo della servitù e schiavo di fiducia di Candie, che scopre il complotto e avverte il suo padrone, mettendo così a rischio la riuscita del loro piano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il ritorno di Tarantino nel ventesimo anniversario dalla sua prima regia (“Le iene”, 1992) non delude. Questo nonostante pubblico e critica avessero manifestato qualche timore, un po’ per la morte della sua storica film editor, Sally Menke (la montatrice di tutte le sue pellicole, scomparsa nel 2010), un po’ per l’infinita fase di post produzione, che ha visto il regista di Knoxville lavorare praticamente fino a poche settimane dalla prima proiezione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non sarà un capolavoro come “Pulp Fiction” o “Kill Bill”, ma “Django unchained”, il cui titolo trae ispirazione dal nostro “Django” (spaghetti western del 1966 diretto da Sergio Corbucci con protagonista Franco Nero, protagonista di un breve cameo anche in questa pellicola), appare comunque un’opera all’altezza della fama del suo regista, che nel film più lungo della sua carriera si trova a sperimentare anche qualche momento di humour grottesco in stile fratelli Cohen.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ai limiti della perfezione la prova del cast: eccellenti Jamie Foxx e Samuel L. Jackson, intrigante nei panni del cattivo Leonardo DiCaprio, addirittura una spanna sopra gli altri Christoph Waltz. Non a caso l’attore austriaco, che per Tarantino era già stato il colonnello delle SS Hans Landa in “Bastardi senza gloria” (vincendo il premio per il miglior attore al Festival di Cannes, oltre al Golden Globe e all'Oscar come miglior attore non protagonista), “rischia” nuovamente di far razzia di premi. Qualche giorno fa, infatti, ha rivinto il “Globo” assegnato dai giornalisti della Hollywood Foreign Press Association (HFPA) e attualmente risulta il candidato numero uno per un’altra statuetta dorata dell’Academy Award, sempre come miglior attore non protagonista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola De Mola
Nicola De Mola