Il ''no'' ai matrimoni tra omosessuali? E' omicidio premeditato: della Libertà
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lunedì 1 giugno 2015
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di Marco Montrone
In realtà la questione non si dovrebbe neanche porre. Per la stessa ragione per cui ad esempio non sono giusti la violenza, il ricatto o l’omicidio (perché si tratta in questi casi di un’evidente violazione della libertà altrui), non si può che essere contrari a qualsiasi forma di ostacolo al matrimonio tra gay.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche qui si parla infatti di oltraggio alla libertà: quella che due persone hanno di poter passare insieme la propria vita e godere dei diritti pensati per tutte le coppie, a prescindere dalla propria sessualità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anzi, se dietro a un omicidio possono nascondersi delle motivazioni così forti (come vendetta, passione, paura, fame, difesa personale) tali persino da “giustificare” un uccisione, per il “no” all’unione tra omosessuali non ci sono attenuanti: qui si sta razionalmente negando a due persone di poter vivere appieno la propria esistenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si tratta chiaramente di un assassinio premeditato: della Libertà.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Del resto, nella stragrande maggioranza dei Paesi occidentali si è deciso da tempo di permettere ai gay di unirsi in matrimonio. Non c’è stato neanche tanto dibattito. Negli ultimi decenni si è capito che un Paese veramente progredito è quello che dà alle minoranze gli stessi diritti assegnati alla maggioranza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In Italia invece passano gli anni, cambiano i governi, ma si continua a non riuscire a rendere giustizia agli omosessuali. Come mai? Perché siamo una nazione cattolica? Ma anche l’Irlanda, il Portogallo, la Spagna, il Brasile, l’Argentina, il Messico sono Paesi dove predomina la religione cattolica, eppure lì nessuno si è strappato i capelli quando si è deciso di dire sì ai matrimoni “diversi”. Del resto il Vaticano (secondo il quale a Dio non piacerebbero i gay) è sì ancora potente, ma non più così tanto da influire nelle scelte dei governi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Allora sono gli italiani a essere omofobi? No, non lo crediamo. E poi basterebbe un referendum per capirlo. Ma il problema è proprio questo: non si vuole dare ai cittadini la possibilità di esprimersi sull’argomento, perché probabilmente, come in Irlanda, il popolo darebbe il via libera alle unioni tra omosessuali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma allora se non è del Papa o dell’italiano medio, di chi è allora la colpa? La risposta è semplice: della politica. Sì perché nel nostro Paese dopo decenni di dominio della Democrazia Cristiana, il potere è andato al Centrosinistra e al Centrodestra, fazioni che equivalendosi tra di loro (sia numericamente che come programmi), hanno cercato ad ogni elezione di conquistare il voto dei cosiddetti partiti “moderati” (l’Udc su tutti), che altro non sono che partiti ultra-conservatori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi Centrodestra e Centrosinistra, pur di non perdere questa manciata di voti che secondo loro rappresenterebbero l’ago della bilancia in grado di decidere una vittoria alle elezioni, continuano spontaneamente a subire il ricatto di chi è schierato apertamente per il “no” ai matrimoni tra omosessuali.
E in Italia si continua imperterriti a uccidere la Libertà.
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