Alberti-Zavettieri non convincono, ma cosa avviene quando il Bari cambia?
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giovedģ 21 novembre 2013
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di Nicola De Mola
Ma cosa succede quando i Galletti cambiano guida tecnica a stagione in corso?
Nell’era Matarrese (e quindi dal 1977 a oggi) sono stati 14 i cambi di allenatore avvenuti a campionato in corso. In 10 casi su 14 cacciare un tecnico non è servito a nulla: la squadra ha mantenuto più o meno la stessa posizione e non c’è stato “salvatore della patria” in grado di cambiare il corso degli eventi calcistici. In 4 casi invece, con Catuzzi al posto di Renna (nel 1980-1981), con Perotti al posto di Sciannimanico (nel 2001-2002), con Tardelli al posto di Perotti (2002-2003) e con Conte al posto di Materazzi (nel 2007-2008), si è riusciti perlomeno a chiudere il campionato dignitosamente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
D’altronde però nessun allenatore ha fatto peggio del predecessore. Morale della favola: a Bari cambiare mister di solito non serve a granchè, ma comunque non si passa mai “dalla padella alla brace”, al massimo si resta nella padella.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vediamo ora nel dettaglio i cambi di allenatore effettuati dal Bari negli ultimi 36 anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La Serie A - Quando il cambio è avvenuto in serie A, il Bari è sempre comunque retrocesso. Nel 1991-92 (la stagione di Platt, dello stadio San Nicola e dei sogni europei), un inizio di campionato shock (2 punti in 5 partite) costringe Gaetano Salvemini a rassegnare le dimissioni. Al suo posto arriva Zibì Boniek, che non riesce a risollevare la squadra, alla fine quart’ultima e retrocessa. Stessa sorte quattro anni dopo (stagione 1995-96) per Eugenio Fascetti, subentrato alla tredicesima a Giuseppe Materazzi: soltanto un quindicesimo posto, nonostante un tandem offensivo composto dal capocannoniere Igor Protti e dal nazionale svedese Kenneth Andersson.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 2000-01 è lo stesso Fascetti (che nel 1997 aveva riportato i Galletti in A) a subire l’esonero a campionato già compromesso, con la squadra ultima e ormai distaccata dalla zona salvezza: al suo posto viene chiamato per le ultime sei giornate il tecnico della Primavera, Arcangelo Sciannimanico, che non risolve le cose. Infine la disgraziata stagione 2010-2011, quella del calcioscommesse. I Galletti languono in zona retrocessione e tardivo risulta il cambio alla venticinquesima giornata tra Giampiero Ventura e Bortolo Mutti: i biancorossi finiscono all’ultimo posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La Serie B - Si parte con la stagione 1978-79 e con ben tre tecnici che si alternano sulla panchina biancorossa: Santececca guida il Bari dalla prima alla decima giornata e lo lascia al quattordicesimo posto dopo la sconfitta per 1-0 subita nel derby di Taranto, Corsini (in carica dall’undicesima alla trentesima) viene esonerato dopo un umiliante 0-3 a Pistoia con la squadra dodicesima. Gli subentra il tecnico della Primavera Catuzzi che porta i Galletti alla salvezza, scendendo però al sedicesimo posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel campionato 1980-81 è ancora Catuzzi (subentrato alla ventottesima al dimissionario Renna) a salvare, con cinque vittorie in undici partite, una squadra che poteva contare in attacco su bomber di razza come Maurizio Iorio e Aldo Serena, portandola dal sedicesimo al dodicesimo posto. Il cambio di panchina non si dimostra però utile nella stagione 1982-83: Catuzzi viene esonerato alla venticinquesima e al suo posto arriva Gigi Radice, che non riesce a schiodare la squadra dall’ultimo posto e dalla conseguente retrocessione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il club biancorosso attende ben dieci anni per effettuare un nuovo cambio in corsa. Nel 1992-93 l’ex ct del Brasile Sebastiao Lazaroni ha tra le mani una squadra costruita per salire subito in A dopo la retrocessione dell’anno prima, potendo contare su giocatori del calibro di Protti, Tovalieri, Taglialatela e Barone. Una modesta tredicesima posizione e il pesante 0-4 sul campo della Cremonese lo costringono, però, a dimettersi. Al suo posto viene chiamato Materazzi, che con l’intero girone di ritorno a disposizione non va oltre il nono posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche nel 2001-02 Sciannimanico è chiamato a riportare il Bari in A dopo appena un anno, ma la sua esperienza si conclude dopo sole undici giornate. Viene così chiamato Attilio Perotti che conduce la squadra dal tredicesimo a un tranquillo sesto posto. Lo stesso Perotti si dimette l’anno dopo alla diciassettesima con la squadra terz’ultima. Arriva così Marco Tardelli che traghetta i Galletti al decimo posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 2003-04 si ha la seconda retrocessione, anche se meno dolorosa dopo un provvidenziale ripescaggio. La panchina del confermato Tardelli salta alla tredicesima (fatale l’1-3 contro il Messina), quando la squadra è terz’ultima con appena dieci punti. Al suo posto viene chiamato Bepi Pillon: il Bari conclude la stagione al quart’ultimo posto, ma perde il doppio spareggio contro il Venezia. Il fallimento del Napoli, però, evita ai Galletti l'onta della C.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli ultimi esoneri in serie B risalgono alle stagioni 2006-07 e 2007-08. Durante la prima il redivivo Materazzi subentra a Maran dopo venticinque giornate con la squadra al tredicesimo posto, salvando la squadra (che finisce quattordicesima) solo alla penultima giornata grazie a una vittoria interna contro la Juventus già promossa. L’anno dopo lo stesso Materazzi è costretto a lasciare la panchina dopo un pesante 0-4 interno contro il Lecce. Al suo posto viene chiamato Antonio Conte che, portando la squadra dal sedicesimo posto (dove l’aveva trovata) all’undicesimo, pone le basi per la magnifica cavalcata in A della stagione successiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Nicola De Mola
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