di Nicola De Mola

Bari, è il boom della corsa: «Ma non tutti possono gareggiare»
BARI - Negli ultimi anni le città italiane sono diventate teatro di un fenomeno che coinvolge un sempre crescente numero di appassionati: la corsa. C’è chi corre a livello agonistico, chi per mantenersi in forma, chi per sentirsi giovane e chi semplicemente perché “va di moda”. Neanche Bari fa eccezione a questa regola. Che sia estate o inverno poco importa: basta farsi un giro in città alle prime luci dell’alba, durante la pausa pranzo e anche in tarda serata per rendersene conto. Aree verdi come Parco 2 giugno, Parco Perotti o la pineta di San Francesco, tutto il lungomare da San Girolamo sino a Torre a Mare, ma anche strade generalmente trafficate come corso Cavour e corso Vittorio Emanuele, sono diventate ormai territorio di un vero e proprio esercito di runners.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Forse perché non c’è bisogno di grandi attrezzature o particolari capacità tecniche, questo sport riesce infatti a coinvolgere persone di tutte le età e di entrambi i sessi, che siano agonisti, amatori o semplici “corridori della domenica”. Per farci spiegare questo mondo e farci raccontare del livello raggiunto da atleti e società pugliesi, abbiamo sentito Angelo Giliberto, presidente regionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Correre sembra essere diventato un must: come spiega questo fenomeno?

È legato al benessere e agli innumerevoli benefici che porta il correre. La Puglia è del resto all’avanguardia dal punto di vista sportivo: la nostra regione è una delle poche in Italia in cui l’atletica figura tra i primi cinque sport praticati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché c’è poi chi da semplice amatore decide di testare il suo “fiato” in gara.

Sì, ci si può iscrivere a una società affiliata alla Fidal e si può gareggiare. A qualsiasi età, fino a 90 anni. È necessario solo effettuare ogni anno una visita medico-sportiva e assicurarsi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi non c’è la libertà di iscriversi a una corsa e partire…

In realtà ci possono essere delle eccezioni, anche se gli atleti liberi, i cosiddetti “corridori della domenica”, non potrebbero essere ammessi a una corsa organizzata in ambito federale. È l’organizzatore che, sotto la sua responsabilità, può decidere di inserirli. E in questo caso questi corridori gareggiano con un pettorale di colore diverso da quello degli agonisti e non rientrano nella classifica finale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
In Puglia quante gare ci sono?

Organizziamo circa 130 gare all’anno (tra corsa su strada, corsa campestre e su pista), in un arco di tempo che va dalla prima domenica di gennaio alla penultima di dicembre. Il nostro fiore all’occhiello è la “CorriPuglia”, manifestazione itinerante con 22 tappe organizzate in tutta la regione che ogni anno coinvolge circa 23mila atleti, senza contare i “liberi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
Quante società possiamo contare nella nostra regione?

Le società iscritte alla Fidal Puglia sono 208: una novantina di queste provengono dalla province di Bari e Bat, una cinquantina da quella di Lecce e il resto sono più o meno equamente suddivise tra Brindisi, Taranto e Foggia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Le migliori?

Direi l’Atletica Tommaso Assi di Trani, che ha vinto l’anno scorso “Corripuglia”, la Montedoro di Noci e la Amatori Putignano (che se la sono aggiudicata nelle passate edizioni), la Maratoneti Andriesi e la Bitonto Runners.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Nessuna di Bari, come mai?

Perché le società baresi non partecipano a tutte le tappe di “Corripuglia”. Si potrebbe dire che non puntano al vertice della classifica, ma usano qualche appuntamento della nostra manifestazione regina per un lavoro di rifinitura in vista di altre gare in giro per l’Italia e per il mondo, a cui preferiscono prendere parte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Chi sono i corridori di vertice?

La nostra “punta di diamante” è il barlettano Domenico Ricatti del Centro Sportivo dell'Aeronautica Militare, attualmente tesserato per il CUS Bari e “osservato speciale” da parte del settore tecnico nazionale. Tra le donne abbiamo Veronica Inglese, anche lei di Barletta e appartenente al Gruppo Sportivo Esercito, che è stata già più volte campionessa italiana under 23 di corsa campestre e sui 5000 metri in pista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ma è vero che a Bari si organizzano sempre meno corse?

A livello di manifestazioni organizzate in ambito federale non c’è un calo. In città se ne correvano tre in passato e tre se ne corrono tuttora: Vivicittà (quando gli organizzatori scelgono di farla a Bari) e Barincorsa ci sono sempre, la Barimarathon non più, ma è stata sostituita dalla San Nicola Half Marathon che si è corsa per la prima volta lo scorso novembre. Invece allargando il discorso alle gare dedicate essenzialmente agli atleti liberi, forse una diminuzione c’è.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per quale motivo?

Alla base ci sono problemi economici e di natura organizzativa: a Bari chiudere qualche strada per permettere lo svolgimento di una corsa diventa troppo spesso un problema insormontabile. Se penso quanto invece sia semplice organizzare una maratona a New York, mi viene lo sconforto.


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