Il Club del trekking: «Passeggiare lentamente e scoprire la nostra terra»
Letto: 15914 volte
mercoledì 26 marzo 2014
Letto: 15914 volte
di Raffaella Ceci
Diversamente dal Nordic Walking di cui abbiamo parlato qualche mese fa, il trekking non è vissuto come un metodo di allenamento. Si tratta sì di un’attività motoria, ma legata alla cultura della camminata lenta, in montagna, in un ambiente naturale e qualche volta in città, che permette di osservare la natura e visitare piazze e monumenti. «L’origine del termine - spiega Palumbo - risale a una frase in dialetto buero, lingua dei coloni olandesi del Sudafrica, che significa “camminare lungo i solchi lasciati dai carri”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il trekking ha cominciato a prendere piede a Bari una ventina di anni fa, grazie alla nascita di varie associazioni. Oggi i soci del “Club amici del Trekking” sono circa 200 e il calendario del 2014 riporta l’organizzazione di 95 eventi, ad ognuno dei quali partecipano in media 20-25 persone. Le camminate vengono effettuate prevalentemente tra la Puglia e la Basilicata e i posti maggiormente esplorati sono la Murgia, il territorio di Gravina e il Gargano. (vedi foto galleria)
Per camminare non è richiesto un abbigliamento specifico: sono essenziali solo scarponcini da escursionismo. L’attività è adatta a tutti, dai bambini ai 70enni, anche se è chiaro che vengono organizzate escursioni di vario livello, alcune più semplici altre più impegnative, con percorsi più lunghi, dislivelli maggiori e passaggi più difficili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Un evento da non perdere è la camminata estiva della “notte bianca” – sottolinea il segretario -. Si passeggia di sera per circa 40 km e quando la vista comincia a non rassicurare pienamente, si sviluppano meglio altri sensi, come l’olfatto e l’udito. Quest’anno partiamo da Quasano per raggiungere Castel del Monte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A volte vengono organizzati anche percorsi di trekking urbano per valorizzare le bellezze architettoniche e storiche dei borghi antichi, come quello di Bari. «Un modo per invogliare a usare le gambe per muoversi in città, senza ricorrere sempre all’automobile - riferisce Palumbo –. Anche se comunque preferiamo sempre i percorsi naturali: agli escursionisti irrita passeggiare sull’asfalto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il trekking è conoscere il territorio attraverso il modo più antico e più lento che esiste: i piedi – conclude il segretario del club -. Una lenta passeggiata consente di osservare, comprendere, scoprire. Tra i partecipanti si instaura un clima di condivisione di difficoltà, legate alla stanchezza, alla nebbia, al freddo, che aiuta a confrontarsi con gli altri ma soprattutto con sè stessi. La consapevolezza dei propri limiti aiuta a superarli, come affermava il poeta filosofo Seneca “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili”. Il trekking diventa così una filosofia di vita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il link del sito "Club amici del Trekking"
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Raffaella Ceci
Raffaella Ceci