Softair, 11 squadre pugliesi si affrontano nell'olimpiade del fair play
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mercoledģ 30 aprile 2014
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di Eugenio Orsi
«Tutte le squadre partecipanti si sono affrontate due per volta in cinque diversi giochi e in cinque campi diversi (come i cinque cerchi olimpici), in due gare di andata e ritorno. Ogni match è durato 10 minuti», ci racconta Amedeo Sollazzo segretario dei Legio Nova Invicta, squadra di Bari organizzatrice dell’evento assieme ai Deserters di Modugno. I Legio però non hanno partecipato attivamente al torneo, ma solo come corpo arbitrale, dirigendo tutte le fasi dell’olimpiade (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A “combattere” ci sono state 120 persone, appartenenti a squadre affiliate allo Csen (il Centro sportivo educativo nazionale) e provenienti da tutta la Puglia: Csb Brindisi, Uxentum Team, Audax Militum, Salento Warriors, Skulls Lecce, Brigata Alpha, Team Ares, Diavoli Neri, Team 9mm, Delta Force Oria, V Reparto San Pierto Vernotico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Lady, Flag, Oneshot, Balls e Scacchi sono invece le tipologie di giochi in cui i team si sono cimentati. Nel Lady le squadre devono salvare una ragazza "smarrita" nel bosco. Il Flag invece consiste nel recuperare una bandierina posizionata in un punto del campo. Nello Oneshot ogni squadra deve utilizzare armi con la modalità di "colpo singolo", ovvero sparare un colpo per volta. Nel Balls le due squadre custodiscono un palloncino nella propria base, il loro compito è quello di far scoppiare quello della squadra avversaria e proteggere il proprio. Infine gli Scacchi, nel quale i giocatori vengono incappucciati e disposti casualmente all’interno del terreno di gioco. All’inizio della partita vengono liberati dal cappuccio e devono essere pronti e veloci a eliminare i membri della squadra avversaria, facendo però attenzione a non colpire i propri compagni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le olimpiadi però sono state improntate nel segno del fair play: sono state premiate le squadre con meno “highlander” tra le loro fila, quei giocatori cioè che per troppa foga o distrazione “dimenticano” di dichiarare di essere stati colpiti, falsando la competizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Perché il softair è un gioco e soprattutto non c’entra nulla con la guerra – tiene a sottolineare Sollazzo –. Torniamo tutti ragazzini che si divertono "ad acchiapparsi a vicenda", immersi completamente nella natura».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Eugenio Orsi
Eugenio Orsi