di Stefania Buono

Il gioco della dama, sorella minore degli scacchi: «A Bari solo un circolo»
BARI - Una scacchiera, due giocatori, 24 pedine (metà bianche e metà nere) da muovere. No, non stiamo parlando degli scacchi, anche perché nessuno dei “pezzi” utilizzati ha la forma di torri, alfieri, cavalli, re o regine. Si tratta invece della dama, tradizionale e secolare gioco da tavolo, riconosciuta anche dal Coni come disciplina associata. Ciò nonostante, la dama è sempre considerata la “sorella minore” degli scacchi, disciplina da sempre più praticata e considerata anche più “nobile”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Del resto, dati alla mano, in Puglia ci sono 12 circoli di dama al fronte ai 26 dedicati agli scacchi. E se ci limitiamo a Bari e provincia i numeri sono ancora più evidenti, visto che a fronte dei 9 circoli scacchistici, ce n’è solo uno in cui si può praticare la dama: l’associazione “Cosimo Cantatore”  di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sì è vero – conferma Gaetano Mazzilli, presidente della Federazione Italiana Dama della Puglia -. Pur essendo affini, gli scacchi hanno maggior successo della dama, perché si tratta di un gioco maggiormente competitivo. Il nostro invece è visto più come un hobby, un piacevole modo per passare il tempo. Inoltre, nel caso di Bari c’è anche una ragione storica. Qui da quasi 40 anni esiste un'Accademia scacchistica di alto livello, che ha sempre radunato molti appassionati. Loro quindi sono sempre stati più attivi di noi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Forse è anche la semplicità delle regole della dama a rendere il gioco meno affascinante. Si svolge tra due persone disposte ai lati opposti di una scacchiera, che muovono alternativamente i propri pezzi: un giocatore ha i bianchi, l'altro i neri. Le pedine (a forma di dischetti) si muovono diagonalmente, ma solo sulle caselle scure non occupate da altri pezzi ed hanno la possibilità di “mangiare” le avversarie, scavalcandole. I dischetti catturati vengono rimossi dalla scacchiera ed esclusi dal gioco. Perde colui che ha perso tutte le pedine o che è impossibilitato a muoverle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mazzilli però non è d’accordo. «La dama però non è così semplice come può sembrare e guai a considerarla più facile degli scacchi – ribatte -. Serve intelligenza, calma e soprattutto una concentrazione altissima, perché basta la minima distrazione per sbagliare una mossa e un errore è difficile da rimediare se ti trovi contro un avversario forte. Perciò a volte facciamo dei corsi per insegnare a chi è alle prime armi come destreggiarsi al meglio sulla scacchiera».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


I damisti baresi si incontrano due volte alla settimana in due bar “silenziosi”: il lunedì in un esercizio in via Nicolai, il giovedì, insieme con gli scacchisti, in via Zara. A dir la verità non si tratta di un numero molto alto di persone: dei 24 iscritti al circolo barese (di cui un paio di giovani e una donna), solo una decina frequentano con assiduità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In passato a Bari si giocava molto di più, c’erano molte più società e, di conseguenza , molti più iscritti, soprattutto negli anni 50 e 60 –continua il presidente -. Poi però pian piano si è perso l’interesse: innanzitutto perché mancano le leve nuove, poiché la maggior parte dei ragazzi oggi preferisce altri tipi di attività. Inoltre il fatto di poter giocare anche online su vari siti non spinge nemmeno chi è iscritto a venire sempre ad allenarsi. In molti si presentano solo alle gare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A differenza di molte altre competizioni, nei tornei di dama l’età non conta: è solo la bravura a  essere considerata. In base a quante vittorie hanno accumulato e di conseguenza alla loro posizione nella classifica italiana, i giocatori vengono suddivisi nelle categorie Provinciali, Regionali, Nazionali, Candidati Maestri e Maestri e partecipano al campionato di appartenenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Anche se in Puglia non siamo in tanti a giocare a dama, ciò non vuol dire che tra di noi non ci siano dei campioni - sottolinea Mazzilli (che fa parte della categoria Maestri) -. Ad esempio l’attuale primo in classifica italiano, il livornese Michele Borghetti, è tesserato in un circolo di Foggia: lui è soprannominato il “Maradona della dama” e ha all’attivo la vittoria al campionato mondiale nel 2013, tre titoli internazionali e numerosissimi campionati italiani assoluti. O ancora c’è Sergio Scarpetta, di Cerignola, vincitore del campionato del mondo nel 2014».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra gli iscritti del capoluogo pugliese, invece, il più forte è proprio Gaetano Mazzilli, tarantino di nascita ma barese di adozione. Lui ha un record invidiabile: ha partecipato infatti a 33 edizioni consecutive del campionato italiano assoluto di dama, dal 1959 al 1991, e tutt’oggi continua a gareggiare. E pensare che tutto era cominciato per scherzo. «Era il 1951 – ricorda -. Io e un mio vicino di casa venimmo a sapere di un torneo di dama che si sarebbe tenuto qui a Bari e per curiosità decidemmo di iscriverci. Mi ricordo che per allenarci, siccome i balconi delle nostre case erano molto vicini, poggiavamo la scacchiera sulle ringhiere e io da una parte e lui dall’altra ci allenavamo per fare bella figura. Da quel momento la passione per la dama non mi ha più lasciato: sono passati 64 anni e ancora mi diverto a praticare questa affascinante disciplina».


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