Il mondo dell'equitazione barese: tra gare, storie e amore per i cavalli
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giovedģ 16 luglio 2015
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di Stefania Buono
Tre delle attività a cavallo sono infatti riconosciute come sport olimpici dal Coni e, in quanto tali, vengono regolamentate da una federazione, la Fise (Federazione Italiana Sport Equestri). Sono il “salto ostacoli” (o “concorso”), dove uomo e animale devono completare un percorso ad ostacoli nel minor tempo possibile cercando di non commettere errori; il “dressage”, in cui cavallo e cavaliere eseguono movimenti prevalentemente geometrici su un campo di forma rettangolare e il “cross country”, che consiste in una prova di velocità su terreno vario e nel superamento di vari tipi di ostacoli fissi (si possono anche svolgere tutte e tre le attività assieme nel cosiddetto “concorso completo”).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le discipline appena descritte si praticano all’interno dei maneggi, che sono dotati, oltre che di scuderie dove gli equini soggiornano, di recinti con terreni in sabbia, segatura o truciolo dove i cavalli possono passeggiare, saltare ed allenarsi (vedi foto galleria). Diverso è il discorso per quel che concerne l’ippica: la classica “corsa dei cavalli” di trotto o di galoppo si svolge negli ippodromi e non è uno sport olimpico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In Puglia si contano 54 società di sport equestri affiliate al Coni, 28 delle quali situate nella provincia di Bari (8 nel capoluogo). «In regione si pratica principalmente il salto ostacoli e in quantità decisamente minore il dressage e altre discipline non olimpiche come la monta western e l’endurance –ci spiega Piero Addante, istruttore del circolo ippico “Country life” che si trova in via Madonna delle Grazie, una traversa di via Fanelli -. Non ci sono invece scuole di cross country. La corsa, esclusivamente al trotto, si svolge invece a Taranto o a Castelluccio di Sauri, in provincia di Foggia, dove sono presenti gli unici due ippodromi pugliesi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La scuola dove lavora Addante è tra l’altro l’unica ad ospitare concorsi equestri nella provincia di Bari: di medio livello, regionali e nazionali. Non a caso girando per la struttura notiamo diversi box vuoti: è li che i cavalli ospiti riposano prima della competizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli animali competono a partire dai cinque anni e fino a quando il loro fisico lo permette, in genere fino ai 15 anni, poi anche loro vanno “in pensione”. Mentre i cavalieri, che possono gareggiare già a partire già dagli 8 anni, per accedere ai concorsi autorizzati dalla Fise devono essere titolari di un brevetto o di una patente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per praticare equitazione a livello agonistico bisogna innanzitutto frequentare una scuola di equitazione ed imparare a cavalcare: una volta raggiunto un buon livello e dopo aver sostenuto e superato un esame teorico ed uno pratico, l'istruttore rilascia un brevetto, che permette di cavalcare animali che arrivano a una altezza massima di un metro e 15 centimetri. Per competere invece ad alti livelli sono necessarie le patenti di primo o di secondo grado, con le quali si può gareggiare con cavalli di altezza superiore, fino al metro e 35 centimetri. Per conseguirle bisogna raggiungere un punteggio prestabilito dalla federazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di ogni concorso viene nominato un direttore di campo che pianifica il giro che sarà eseguito dai cavalli e dai cavalieri. Ad ogni gara competono assieme uomini e donne, oltre i 130/150 cavalli che saltano dinanzi ad una giuria qualificata, chiamata a controllare che il percorso venga completato in maniera regolare ed entro un tempo massimo. Chi completa con maggiore rapidità il tratto a ostacoli senza commettere errori si porta a casa la vittoria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma pur attratti dalle modalità dello sport in se per se, non possiamo fare a meno di notare i tanti cavalli presenti nei maneggi: grigi, marroni o neri, giovani o anziani, alti e possenti oppure bassi e snelli, chiusi in dei box o che passeggiano nei recinti (vedi video). Alcuni appartengono alle scuole, altri sono di proprietà di un singolo cavaliere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Inizialmente soprattutto ai ragazzi consigliamo di utilizzare i cavalli del maneggio, per fare esperienza. Poi se si hanno le disponibilità economiche si può scegliere di acquistare un puledro – chiarisce Lucia Milella, proprietaria del “Circolo barese di equitazione”, sito in strada torre di Mizzo, nelle campagne di Mungivacca -. L’animale viene così solo in parte gestito da noi, che gli diamo un box in cui dormire ed il fieno per mangiare, mentre il suo padrone provvederà ad ulteriori spese, come l’attrezzatura per lavarlo e il veterinario per curarlo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il prezzo di un cavallo può variare in base alle sue qualità. «Con la crisi oggi si vendono equini a prezzi non così alti, diciamo dai 2 ai 5mila euro, perché gli allevatori non riescono a occuparsene e cercano così di eliminare delle spese –spiega il 65enne Luigi Vacca, cavaliere da più di cinquant’anni e tutt’oggi in attività, mentre ci mostra alcune riviste in bianco e nero che ritraggono i vecchi circoli ippici di Bari -. Ciò non toglie però che puledri dalla struttura fisica perfetta e vincitori di diversi concorsi possono arrivare a costare dai 50 ai 60 mila euro. Mensilmente invece il costo di mantenimento di un cavallo si aggira intorno ai 250/300 euro». Insomma, comprare e gestire un equino non sembra essere alla portata di tutti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Però le persone appassionate non sono poche: nei maneggi ci sono molti uomini, ragazzi e, soprattutto, ragazze. Ma chi mostra più entusiasmo di tutti nel voler montare a cavallo sono i bambini più piccoli, dai cinque anni in poi, che si approcciano alla disciplina grazie ai “pony games”. «I più piccoli a cavallo dei pony giocano ad esempio a “ruba bandiera” oppure fanno gli slalom tra piccoli paletti –continua Lucia -. Con queste piccole attività imparano a cavalcare e sviluppano un rapporto con l'animale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Del resto è impossibile non legarsi da un punto di vista affettivo a un essere vivente con cui giochi o ti alleni diverse volte alla settimana: diventa quasi un amico o un fratello e con lui condividere gioie e dolori. E lo aiuti a superare piccole paure, come ha fatto Luigi con il suo “Big Luciano”. L’equino, appena arrivato al maneggio, non riusciva a percorrere una stradina che portava al campo di allenamento perché lì accanto soggiornavano delle rumorose galline di cui aveva il terrore. «Ma poi con caparbietà e un pizzico di pazienza nel giro di un mese sono riuscito a fargli passare questa paura», ci racconta divertito. Così come è impossibile dimenticarsi di un amico a quattro zampe con cui hai condiviso 25 anni di vita: perciò Piero Addante, nel suo studio, ha appeso una lettera di elogio in ricordo del suo storico e amato cavallo “Sugar”, morto nel 2011 a causa di una malattia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E abbiamo citato solo qualche esempio. Di storie ce ne sono tante, e non sempre riguardano solo i cavalli. Perché girando per il circolo di Mungivacca, capita di trovare un grosso e simpatico asino, di nome “Armadillo”, diventato la mascotte del maneggio, accarezzato e amato da tutti, grandi e piccini. Insomma l’equitazione non è solo uno sport, ma un modo per arricchirsi e socializzare con amabili amici a quattro zampe. Perché, citando Winston Churchill, «il tempo speso in sella non è mai sprecato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (di Gianni De Bartolo) gli allenamenti presso il circolo ippico “Country life” e il “Circolo barese di equitazione”:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Stefania Buono
Stefania Buono
I commenti
- Francesco - Prima foto...cavallo scarno e collo all'indietro o di cervo, ....dov'e' la riunione? Ragazza che gira alla corda cavallo tenendo frusta von mano dinistra...e' mancina?