di Stefania Buono

Bari club all'estero crescono: Dublino e Santiago del Cile unite dai colori biancorossi
BARI – Qualche mese fa vi abbiamo parlato del primo club estero di tifosi del Bari, nato nel febbraio scorso a Berlino. Dopo quello tedesco però altri due gruppi di appassionati biancorossi sono nati al di fuori dei confini nazionali: il “Bari club Dublino biancorossa” e il “Bari club Santiago del Cile”. Abbiamo parlato con i fondatori. (Vedi foto galleria)

BARI CLUB DUBLINO - Il primo a prender vita in ordine di tempo è stato il club irlandese. In occasione dell’incontro Bari-Salernitana, disputatosi il 6 novembre al San Nicola, è stato infatti esposto per la prima volta in tribuna est uno striscione con la scritta bianca su sfondo rosso “Dublino”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Contiamo una trentina di tesserati, che vanno dai 25 ai 39 anni. E tra di noi si è instaurato un bel rapporto di amicizia», ci spiega il 32enne barese Marco Schirone, residente a Dublino da 3 anni e presidente del club.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Anche se di solito le partite le vediamo da me –sottolinea Nunzio Perrone, 39enne di Santeramo in Colle che vive nella capitale irlandese da ben 11 anni -. E questo nonostante l’orario scomodo, visto che qui c’è un’ora di fuso orario rispetto all’Italia e quindi i match vengono trasmessi di solito alle 14». «Da Nunzio spesso vengono anche alcuni ragazzi dublinesi appassionati di calcio che tifano con noi – aggiunge Marco-. Siamo riusciti a coinvolgerli col nostro calore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Le partite sono l’occasione anche per gustare piatti italiani come la pasta, una delle cose di cui sentiamo tanto la mancanza – afferma nostalgico Perrone -. Oltre al cibo rimpiangiamo il non poter andare allo stadio, gli affetti familiari e il sole: qui fa buio molto presto e di mattina è quasi sempre nuvoloso. Bari invece è una città molto luminosa». «Io invece ricordo con tristezza quando a Bari potevo andare in giro per la città con una birra in mano, cosa che qui non posso fare – dice il presidente-. Infatti in Irlanda si può bere solo nei locali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il “Bari club Dublino biancorossa” ha anche un suo simbolo ufficiale: il disegno della testa di un agguerrito galletto che si va a mischiare a quello di un’arpa celtica. «La figura è stata realizzata da un ragazzo barese che in realtà non vive qui e rappresenta al meglio sia l’Irlanda che la nostra squadra del cuore», sottolinea Schirone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In occasione delle feste natalizie alcuni componenti del club sono riusciti a vedere una partita al San Nicola, quella contro il Brescia del 23 dicembre. «È stato bellissimo rientrare allo stadio dopo tanto tempo, non ricordo neanche più quando era stata l’ultima volta –conclude Nunzio-. Il prossimo obiettivo del club è organizzare una trasferta tutti insieme, così da stare il più vicino possibile alla squadra, almeno per una volta. Perché purtroppo a più di duemila chilometri di distanza i giocatori non ci sentono cantare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
BARI CLUB SANTIAGO DEL CILE - È  bastato poi attendere la partita in casa contro il Livorno del 22 novembre scorso per scorgere la scritta “Santiago de Chile” far compagnia a quella di Berlino e Dublino all’interno del San Nicola.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il club è nato dal 46enne cileno Carlos Puelma che ha avuto l’idea di unire i tanti tifosi del Bari residenti in Cile. «Io sono sempre stato un grande appassionato di calcio–ci raccolta con un buon italiano e un inconfondibile accento sudamericano-. Da piccolo andavo spesso a trovare i miei nonni di Tolve, un comune di tremila abitanti in provincia di Potenza. Mio nonno era tifoso del Bari e mi portava al vecchio Stadio della Vittoria per seguire qualche partita in casa della squadra biancorossa. Da quel momento non ho più smesso di seguire i galletti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il club barese di Santiago è quello più numeroso all’estero: vi sono infatti più di 100 tesserati, sia  pugliesi che della Basilicata. «Si va da bambini di 10/11 anni fino a anziani di 75 anni –continua Carlos-. Siamo un gruppo molto variegato». E del circolo fanno parte anche tre tifosi “speciali”. «Si tratta di tre calciatori cileni che in passato hanno giocato nel Bari: Jaime Valdés, Pascual De Gregorio e Alex von Schwedler», aggiunge il presidente del club.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I tifosi, a differenza dei dublinesi, hanno anche la fortuna di avere una sede fissa dove riunirsi per vedere le partite. Si tratta di un vero e proprio club riservato a tutti gli italiani in Cile, dove attraverso la tv satellitare è possibile guardare le gare dei campionati italiani di serie A e B, nonostante il non comodo fuso orario (la classica partita delle 3 loro la vedono alle 11 di mattina). «Seppur siano più numerosi i napoletani, gli interisti e i romanisti, noi tifosi del Bari siamo decisamente più passionali e rumorosi», dice orgoglioso Carlos.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il presidente, che di professione fa il procuratore calcistico, ha approfittato di un viaggio di lavoro a dicembre per visitare Bari, cosa che non era riuscito a fare perfettamente prima di allora. La prima cosa che lo ha piacevolmente colpito è lo stadio. «Per la prima volta sono riuscito ad assistere a una partita di campionato al San Nicola, quella contro il Perugia –racconta-. Inutile dire quanto mi abbia impressionato la grande “astronave” biancorossa vista così da vicino e il tifo caloroso dei baresi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma non solo. «Ho esplorato la città di Bari e alcuni bellissimi paesi limitrofi come Polignano a Mare, Alberobello, Monopoli e Locorotondo –conclude Puelma-. È stata un’esperienza incredibile e il guardare questi luoghi mi ha trasmesso una forte emozione. Spero di poter ritornare nella vostra splendida terra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Lo striscione che indica la nascita del "Bari club Dublino biancorossa", esposto per la prima volta il 6 novembre scorso anno nella tribuna est dello stadio San Nicola
Alcuni componenti del Bari club di Dublino riuniti in un locale irlandese. Il secondo da sinistra è il presidente Marco Schirone, mentre il terzo da sinistra è il 39enne Nunzio Perrone
Il simbolo ufficiale del "Bari club Dublino biancorossa": rappresenta la testa di un agguerrito galletto che si va a mischiare a un’arpa celtica
Il 46enne Carlos Puelma in posa assieme allo striscione che indica la nascita del "Bari club Santiago del Cile", esposto per la prima volta il 22 novembre dello scorso anno nella tribuna est dello stadio San Nicola
Alcuni tifosi del "Bari club Santiago del Cile" osservano la partita all'interno di un locale riservato agli italiani che vivono nella capitale cilena



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