Le squadre di calcio più antiche della provincia? Molfetta, Grumese, Bitonto e Conversano
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venerdì 11 marzo 2022
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di Claudio Mezzapesa
In Puglia sono infatti attive quattro realtà sportive nate tra la fine degli anni 10 e l’inizio degli anni 20 del secolo scorso: Molfetta (1917), Grumese (1919), Bitonto (1921) e Conversano (1924).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo quindi andati a ripercorrere la storia, in alcuni casi gloriosa, di queste squadre provinciali. (Vedi foto galleria)
Molfetta – Fondata nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale con il nome di Unione Sportiva Fulgor, l’attuale l’A.S.D. Molfetta Sportiva 1917 è iscritta al campionato di Terza Categoria Pugliese (presidente Giovanni Porta). Dal 1929 (anno in cui cambiò nome in Unione Sportiva Molfetta) i suoi colori sociali sono il bianco e il rosso, mentre all’atto della sua fondazione fu scelta una maglia a strisce verticali bianche e blu.
Il suo stadio è il “Paolo Poli”, inaugurato nel 1923, mentre la mascotte è il tipico “pesce sparlotto” (meglio noto sparaglione), che dà il soprannome anche ai giocatori, definiti da sempre gli “sparlotti”.
Spesso militante nei campionati professionistici di serie C, il Molfetta negli anni 50 riuscì anche a incontrare il Bari. Furono quattro i match giocati: due in C e due in quella un tempo denominata Quarta Serie (l’attuale D). Le partite videro imporsi per tre volte i Galletti, con un solo pareggio a reti bianche nel 1951.
Anche gli anni 90 furono degni di nota per il grosso paese costiero a nord del capoluogo pugliese. Nel 1990 la squadra tornò infatti nel calcio professionistico dopo 32 anni, disputando cinque campionati in C2.
Tra i calciatori più rappresentativi della sua storia vanno citati l’attaccante Giosuè Poli, leader della Fulgor negli anni 20 (e poi dirigente di Coni e Figc) e il centravanti Alberto Milli che tra i 40 e 50 andò a segno 109 volte per i biancorossi.
Grumo Appula – La Grumese 1919 milita nel campionato di Prima Categoria pugliese e disputa le sue partite presso lo stadio Antonucci di Bitetto. I suoi colori sociali sono il rosso e il blu e l’attuale presidente è Lorenzo Locorriere. Come recita il suo nome, fu fondata nel novembre del 1919 come polisportiva e giocò la sua prima partita (contro la Vis Nova Bitonto) nel 6 gennaio 1920.
A quell’epoca giocava in un campo comunale vicino al Lagopetto, una zona dall’aria malsana per via dei fumi che fuoriuscivano dalle cortecce di mandorle utilizzate per ricavare la carbonella. Il primo vero stadio fu realizzato nel 1929 e dopo tre anni il club venne promosso al primo campionato ufficiale regionale di Terza Divisione.
Tra i calciatori più famosi che hanno vestito la maglia c’è Giacomo Spadafina, seconda punta attiva negli anni 50 e soprattutto Nicola Ventola, originario di Grumo e poi giocatore di Bari, Inter e Nazionale Under 21.
Bitonto – L’Unione Sportiva Bitonto raccoglie l’eredità storica dell’Unione Sportiva Bitontina, fondata nel 1921, anche se nel “paese dell’olio” la prima squadra di calcio nacque nel 1914 con il nome di Vis Nova. I suoi colori sociali sono il nero e il verde e il simbolo è un piccolo leone che regala ai calciatori il soprannome di “leoncelli”. Milita attualmente nel girone H della serie D e il suo presidente è Francesco Rossiello.
Pur non essendo mai riuscita a partecipare a un campionato professionistico, il Bitonto ha preso parte per 27 volte al massimo torneo dilettantistico, l’attuale serie D. Lo stadio è il “Città degli Ulivi” , con una capienza di 2.500 posti .
Una delle formazioni più temibili (che portava il nome di “Serenissima) fu quella che nel 1945 sfiorò la Serie C e successivamente disputò quattro stagioni nel torneo interregionale, portando per la prima volta il Bitonto fuori dai confini pugliesi.
Tra le maggiori soddisfazioni dei neroverdi c’è la vittoria per 1-0 contro il Bari, maturato durante un incontro valido per la Coppa Italia di serie D e tenutosi il 28 settembre 2018 al San Nicola. In quell’occasione il Bitonto si impose con un gol di Antonio Giulio Picci, attaccante cresciuto proprio nel vivaio dei Galletti.
Conversano - L’U.S.D. Civitas Conversano 1924 ha origine dall’Unione Sportiva Conversano fondata nel lontano 1924. I colori sociali sono il bianco e il viola e la squadra, che gioca nello stadio Peppino Lorusso, milita attualmente nel campionato di Seconda Categoria (presidente Luigi Tauro).
Lo stemma della società riporta il tricolore e una stella dorata, in ricordo della grande impresa del 1944, quando il Conversano vinse il “Campionato dell’Italia Libera”. Tra tornei minori e scioglimenti societari, la squadra visse infatti il suo momento di gloria negli anni 40.
Parliamo di un periodo durante il quale, con le gare nazionali sospese per la guerra, nel Bel Paese si organizzavano tornei a carattere regionale. E nel Sud il succitato molfettese Giosuè Poli, presidente del Coni pugliese, diede vita al Campionato dell'Italia libera, che vedeva come partecipanti 38 squadre pugliesi eccetto il Matera.
Il Conversano, che si era già aggiudicato qualche mese prima la Coppa di Puglia contro il Rutigliano, era un vero e proprio squadrone messo in piedi dall’allora presidente Peppino Laruccia. Il giocatore più talentuoso? Leonardo Costagliola, portiere tarantino che verrà convocato per i mondiali del 1954.
La finalissima del torneo vide contrapposte nuovamente il Conversano e il Rutigliano. Quest’ultima squadra vinse l'andata in casa con un rigore contestatissimo realizzato da Capocasale e in un clima infuocato per via degli incidenti tra le tifoserie avversarie. E proprio per paura di nuovi scontri, il Rutigliano al ritorno non si presentò a Conversano, che vinse così la partita due a zero a tavolino, aggiudicandosi questo importante e particolare trofeo.
(Vedi galleria fotografica)
La finalissima del torneo vide contrapposte nuovamente il Conversano e il Rutigliano. Quest’ultima squadra vinse l'andata in casa con un rigore contestatissimo realizzato da Capocasale e in un clima infuocato per via degli incidenti tra le tifoserie avversarie. E proprio per paura di nuovi scontri, il Rutigliano al ritorno non si presentò a Conversano, che vinse così la partita due a zero a tavolino, aggiudicandosi questo importante e particolare trofeo.
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Claudio Mezzapesa
Claudio Mezzapesa
I commenti
- Resta Tommaso - Interessante.C'era anche da ricordare la gloriosa Pro Gioia di Gioia del Colle.
- Nicola - Il vero derby Barese è bari-bitonto