Quattordici scudetti vinti negli ultimi 20 anni: la Puglia domina la pallamano nazionale
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venerdì 1 marzo 2024
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di Francesco Sblendorio
Fino a vent’anni fa però la Puglia non faceva parte dell’élite dell’handball italiano, sport in cui la facevano da padrone le formazioni del Nord-Est, in particolare Trieste, che si era aggiudicata ben 17 titoli di massima divisione, campionato istituito a fine anni 60.
L’anno della svolta fu il 2002-2003 quando Conversano riuscì ad aggiudicarsi il primo tricolore. Da allora sono seguiti solo successi: l’unica società capace di interrompere il monopolio meridionale è stata Bolzano, ma la Puglia è arrivata a vincere anche sei scudetti consecutivi tra il 2006 e il 2011.
Ma quali sono le cause di questo improvviso e ormai lunghissimo filotto di successi delle compagini pugliesi? Varie e in combinazione tra loro: passione popolare, investimenti degli imprenditori locali, sviluppo del settore giovanile, arrivo di giocatori e allenatori dai Paesi in cui la pallamano è uno sport di punta.
Siamo quindi andati a scoprire le realtà di Conversano e Fasano, considerando che purtroppo il Casarano ha cessato l’attività nel 2012 per problemi finanziari dopo aver vinto tre campionati di fila tra il 2007 e il 2009. (Vedi foto galleria)
Pallamano Conversano - È la regina della pallamano pugliese, capace di aggiudicarsi sette scudetti tra il 2003 e il 2022, oltre a sei Coppe Italia e altrettante Supercoppe. La formazione femminile non è da meno: vanta infatti due titoli nazionali, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe conquistate tra il 2010 e il 2018.
Fondata nel 1973, la Pallamano Conversano puntò subito molto sul vivaio che si aggiudicò i primi titoli nazionali giovanili già negli anni 80. Ma furono i primi anni 90 quelli della svolta. «Nel 1993 Luca Montrone, patron del Gruppo Norba, impresa radiotelevisiva con sede proprio a Conversano, decise di investire nella società - ricorda Max Fanelli dell’ufficio stampa del club -. Suo figlio Marco, allora ragazzino, praticava proprio la pallamano che quindi rappresentava un po’ lo sport di famiglia. Così i capitali portati dall’imprenditore consentirono l’ingaggio di diversi giocatori e allenatori stranieri di livello assoluto».
Molti atleti arrivarono dall’ex Jugoslavia, Paese in cui la pallamano era uno sport di punta e che, a seguito della disgregazione politica della federazione, vide frantumarsi anche le strutture organizzative dei vari sport. Il che indusse quindi numerose eccellenze dell’handball a cercare fortuna altrove, consentendo il salto di qualità delle squadre in cui si accasavano.
Così avvenne anche per Conversano, che portò in Puglia diversi fenomeni: dal serbo Jovica Cvetkovic, campione del mondo nel 1986 in forza ai biancoverdi nei primi anni 90, al croato Lino Cervar, allenatore del primo scudetto nel 2003.
«L’ultimo decennio del secolo scorso fu a tutti gli effetti preparatorio dei grandi successi di inizio Millennio – sottolinea Fanelli -: Conversano raggiunse ottimi piazzamenti in campionato e qualche finale di Coppa Italia. E soprattutto la cultura della pallamano si andò diffondendo nelle scuole e nel tessuto imprenditoriale cittadino. Oltre al Gruppo Norba, infatti, si affacciò a questo mondo anche la ditta di gelati Papillon, che nel 2000 avviò la sponsorizzazione della squadra biancoverde, portandola alla definitiva affermazione a livello nazionale».
Oggi la Pallamano Conversano è un mix perfetto di campioni stranieri e giovani del vivaio e da ormai dieci anni può contare nel ruolo di mister su Alessandro Tarafino, il giocatore più vincente della storia della pallamano italiana. Da oltre 25 anni disputa le partite casalinghe al Pala San Giacomo, realizzato per i Giochi del Mediterraneo di Bari 1997.
Junior Fasano - I brindisini sono l’astro nascente della pallamano italiana. Hanno cominciato a vincere dopo Conversano, con tre scudetti conquistati tra il 2014 e il 2018, più quello del 2023 che fa dei biancoblu i campioni d’Italia in carica e la compagine più vincente dell’ultimo decennio. Senza dimenticare tre Coppe Italia e una Supercoppa dal 2013, preceduti da tre titoli nazionali giovanili.
Costituita nel 1980, la Polispotiva Junior Fasano è stata protagonista di una scalata ventennale ai vertici della pallamano italiana, culminata con la prima storica promozione in massima divisione nel 1999. Le fortune dell’handball fasanese nacquero “dal basso”, dalla passione popolare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«A inizio anni 80 i tornei avevano regole meno rigide: si poteva giocare persino in piazza - racconta Antonio Latartara, responsabile comunicazione del club –. Questo avvicinò la popolazione fasanese e qualche imprenditore locale a uno sport considerato minore. In più verso gli anni 90 molti docenti di educazione fisica introdussero tale disciplina anche nelle scuole. Questi due fattori in particolare convinsero molti giovanissimi a iscriversi alla nostra polisportiva. Il punto di forza della pallamano Fasano è stato quindi il settore giovanile che ha cresciuto quei ragazzi che poi avrebbero portato la prima squadra a raccogliere successi a livello nazionale».
Certo non è mancato l’apporto di giocatori stranieri (soprattutto da Scandinavia, ex Jugoslavia, Francia e Germania, dove l’handball è una disciplina seguitissima), ma il vivaio è la vera eccellenza della Junior. «Oggi abbiamo tra le nostre fila 150 ragazzi dai cinque anni in su – spiega Latartara – e le nostre formazioni disputano regolarmente i campionati Under 13, U15, U17 e U19. Ora puntiamo anche a formare una prima squadra femminile».
Dopo anni di peregrinazioni tra palestre fasanesi e impianti delle province di Bari e Taranto, dovute alla mancanza di una struttura adeguata per il massimo campionato, dal settembre 2023 la squadra disputa i suoi incontri casalinghi nel nuovo palazzetto dello sport di Fasano inaugurato il 28 luglio scorso. C’è da dire però che nonostante questo “nomadismo forzato” i match dei biancoblu hanno sempre fatto registrare ottime affluenze di pubblico: 1200-1300 spettatori in media, che hanno raggiunto quota 2500 in occasione delle indimenticabili finali scudetto.
(Vedi galleria fotografica)
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