La "Tennistavolo Bari", unica società di ping pong della città: «40 atleti e il sogno serie B»
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mercoledì 24 aprile 2024
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di Francesco Sblendorio - foto Paola Grimaldi
In città è infatti presente una decina di altre associazioni che promuovono la disciplina sotto l’egida della Fitet (Federazione Italiana Tennistavolo), ma solo a livello amatoriale e senza possibilità di partecipare ai campionati agonistici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il sodalizio barese attualmente conta quaranta tesserati e sei squadre, di cui una iscritta al campionato nazionale di C1, due al regionale D1 e tre al regionale D2. Ogni società può infatti gareggiare con più formazioni (maschili, femminili o miste e composte da almeno tre giocatori), assemblate dall’associazione in base al livello tecnico dei pongisti tesserati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è da dire che sinora la società pugliese non è riuscita a iscrivere compagini ai tornei importanti (A1, A2, B1, B2), ma ci sono le premesse per poter ambire a palcoscenici più prestigiosi.
Siamo quindi andati a trovare i pongisti lì dove si allenano e disputano le loro partite casalinghe, ovvero nella scuola “Massari – Galilei” di via Garrone, nel quartiere Picone. (Vedi foto galleria)
Superato il cancello dell’istituto, ci dirigiamo verso la prima palestra, dove gli atleti sono impegnati con racchette e palline in due match di categoria D2 contro gli avversari di Bitonto e Casamassima. (Vedi video)
Attraversato l’impianto e passati attraverso un corridoio, entriamo in una seconda palestra dove i pongisti baresi stanno sfidando i loro rivali di Castellana Grotte in una gara di serie C1. A pochi metri da ogni campo da gioco è posizionato un tavolino con il segnapunti attentamente aggiornato da uno dei giocatori momentaneamente a riposo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ciò che risalta subito all’occhio è il carattere estremamente trasversale e inclusivo di questo sport: alcuni atleti sono giovanissimi altri molto più attempati, ci sono ragazzi e ragazze e poi baresi di origine e giocatori di colore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Diverso da un pongista all’altro è invece lo stile di gioco: c’è chi batte leggermente reclinato e chi lo fa addirittura piegato sulle ginocchia, c’è poi quello più “attendista” e quello sportivamente più “aggressivo”. Qualcuno sfoga la propria trance agonistica gridando a ogni punto ottenuto, mentre altri hanno un approccio più pacato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma come si fa a diventare un pongista agonista? Una volta iscritti, si inizia a frequentare la palestra con almeno un paio di allenamenti a settimana. L’Asd Tennistavolo è dotata di quattro tecnici esperti, tutti muniti di patentino da allenatore: sono loro a seguire gli atleti e, valutato il loro livello, possono a quel punto proporre l’inserimento nelle varie squadre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Attualmente vantiamo oltre 40 tesserati - ci spiega Cosimo Bottalico, presidente dell’Asd -: vanno dai 10 ai 70 anni e provengono da tutta la città. Un terzo di loro è formato da ultra 50enni, ma gli under 20 sono sempre di più. Sappiamo che sono loro il futuro della nostra società e cerchiamo di seguirli al meglio e incoraggiarli. Il ping pong è però ancora una disciplina prevalentemente maschile: delle nostre squadre solo una infatti è mista. Ma c’è da dire che anche le donne stanno aumentando».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il 60enne Cosimo è stato colui che, nell’agosto del 2014, ha dato vita alla società assieme ad Alberto Corbacio, Saverio Gambacorta e Vito Lorusso (tutti giocatori fin da ragazzini).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Abbiamo cominciato davvero da zero - ricorda Bottalico -, perché da diversi anni i baresi si erano abituati ormai a giocare nelle società di provincia. I sodalizi sportivi del capoluogo pugliese che avevano disputato e vinto campionati nazionali avevano infatti chiuso i battenti a inizio anni 90 e l’unica società attiva negli anni successivi, l’Arcobaleno, aveva lasciato Bari nel 2008 per confluire nella “Ennio Cristofaro” di Casamassima. Grazie però all’iniziativa di alcuni atleti che avevano conosciuto in passato le categorie di vertice, abbiamo organizzato dei corsi al Pala Carrassi, riuscendo così a iscrivere le prime squadre ai campionati regionali».
I successi sono stati immediati. Dal livello più basso, la serie D2, in pochi anni le compagini baresi hanno raggiunto addirittura la promozione in B, una categoria nazionale. Ma un complesso di fattori ha impedito purtroppo di disputare questo campionato nella stagione 2019/2020.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«I costi per sostenere trasferte in tutto il Centro-Sud, previsti dalla serie B, si sono rivelati insostenibili - ammette il presidente -. Poi la pandemia da Covid ha fatto il resto, visto che diversi giocatori hanno lasciato la società. Così solo nel 2022 siamo riusciti a rimetterci in careggiata, ripartendo però dalla D2».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oggi comunque, come detto, l’asd conta sei squadre iscritti ai vari campionati agonistici, dalla C1 alla D2. E la voglia di crescere è ben chiara. «In dieci anni siamo passati da essere delle comparse a portare a casa oltre dieci trofei - afferma con orgoglio il presidente -: vogliamo proseguire questa scia di vittorie e approdare a quella serie B tanto ambita e desiderata».
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (di Paola Grimaldi) la nostra visita all'Asd Tennis Tavolo Bari:
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