Viaggio in Svezia. Goteborg: grande città a misura d'uomo tra viabilità e cultura
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giovedì 9 maggio 2013
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di Francesco Sblendorio
GOTEBORG –Situata sulla costa occidentale della Svezia, al centro della regione del Gotaland, Goteborg è a metà strada tra Oslo e Copenaghen. Le acque del Mare del Nord non si fermano sulle sue rive, ma penetrano all’interno del centro abitato dividendolo in numerose isole, alcune così piccole da essere dei semplici scogli disabitati.
Vista con gli occhi “italiani” Goteborg è un esempio di città a misura d’uomo che, nonostante la sua popolosità (circa 500mila abitanti), presenta un livello così basso di “frenesia urbana” da fare invidia ai piccoli centri di provincia del Bel Paese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ne sono un esempio i numerosi sobborghi e quartieri periferici puntellati dalle villette monofamiliari, tutte provviste di giardino e box o posto auto. Una casa, un posto auto: è regola fissa in una città in cui non si vedono macchine parcheggiate lungo la carreggiata. È a questo punto lo stressato del volante, esemplare particolarmente diffuso in Italia, si mangia le mani per essere nato nel posto sbagliato. Perché nella seconda città della Svezia il traffico non esiste: niente code ai semafori, clacson impazziti e colorite espressioni tipiche delle nostre ore di punta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Due le cause di tutto ciò. Innanzi tutto una densità di popolazione molto ridotta rispetto a quella italiana: tutta la Svezia ha 9 milioni e mezzo di abitanti, ovvero 3 volte la popolazione di Roma distribuita su un territorio che però è una volta e mezzo l’Italia. Poi c’è l’amministrazione comunale che tende a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici. Anche se, a ben guardare, si tratta più che altro di un disincentivo all’uso delle macchine. E qui tutto il mondo, anche quello posto alle più nordiche latitudini, è paese: il magico strumento utilizzato è quello universalmente adottato della tassa. L’automobilista locale sa che per entrare nel centro città deve pagare un pedaggio e un posto auto. Tutto sommato però il sistema pare funzionare, con grande sollievo dei polmoni che ricevono generalmente aria salubre. Anche grazie ai 2700 ettari di aree verdi presenti in città. Vuol dire che ogni svedese di Goteborg ha 175 metri quadrati di prato tutti per lui.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di conseguenza domina lo sport praticato “on the road” come il footing e diffusione capillare ha il bike sharing. Tutte attività rese possibili anche da orari di lavoro improntati a un certo relax. La quasi totalità degli esercizi commerciali apre non prima delle 10 (particolare curioso, perché più tipico di uno stile di vita iberico che scandinavo) per chiudere intorno alle 18, con la sola eccezione dei centri commerciali. Il costo della vita è mediamente più caro di quello italiano, ma i redditi sono generalmente più alti e le loro fonti più varie. Il volontariato è ridotto al minimo non per mancanza di altruismo da parte degli indigeni, ma perché le attività svolte sono solitamente retribuite.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se quest’ultimo aspetto ha fatto innalzare il livello di disperazione dell’italico lettore, il colpo di grazia deve ancora venire. Eccolo: a Goteborg la cultura costa poco. Con 40 corone (meno di 4 euro) si acquista una tessera che permette l’accesso a 3 musei scelti da una rosa prestabilita di 5. Con altre 100 corone (poco più di 9 euro) si possono visitare in tutti i loro particolari le navi del Mariman Museum e il biglietto d’ingresso vale un anno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Era l’inizio del ‘600 quando il re Gustav Adolf fondò Goteborg: l’impressione è che la statua che lo celebra al centro della città se la sia davvero meritata.
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