Londra non è solo il Big Ben: un viaggio alternativo nella metropoli che cambia
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mercoledì 8 aprile 2015
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di Cassandra Capriati
LONDRA - «Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita» diceva lo scrittore Samuel Johnson. E non si potrebbe essere più d’accordo, in quanto la capitale del Regno Unito con la sua multiculturalità, varietà e dinamicità offre sempre qualcosa di nuovo da fare o da vedere, dando ai turisti sempre ulteriori motivi per tornarci. Questo perché Londra non si esaurisce con la visita del Big Ben o del cambio della guardia a Buckingham Palace, ma regala piccole perle nascoste, come una nuova galleria d’arte che si incontra quando si decide di fare una strada diversa da quella solita o un piccolo negozio di dischi usati in cui si può trovare il vinile che si desiderava da una vita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Noi abbiamo compiuto un tour alternativo della città, attraversandola in quartieri e vie di solito poco battuti dai turisti, ma che, come vedremo, ci hanno regalato piacevoli sorprese. (Vedi ampia galleria fotografica)
Iniziamo dall’East End, la zona decisamente più multietnica e multiculturale di Londra, che oltre ad essere conosciuta per i suoi mercati come quello di Brick Lane o lo Spitalfields Market in cui si possono fare ottimi affari, è anche una zona particolarmente nota soprattutto per i suoi vivaci graffiti che spuntano quando meno ce lo si aspetta, costituendo quasi una riserva d’arte a cielo aperto. Street artist da ogni parte del mondo vengono qui per esporre le proprie opere: tra i più celebri Banksy e Roa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La zona intorno a Spitalfields può inoltre anche essere considerata il fulcro dell’abbigliamento vintage della città, se si è alla ricerca di qualcosa in stile anni 70, 80 è sicuramente qui che bisogna venire. Tra i vari negozi della zona uno dei migliori è senza alcuna ombra di dubbio Blitz, che offre un assortimento così vasto da rendere difficile uscire a mani vuote anche per i non appassionati del genere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Londra si sa è terra di mercatini, quindi se si è appassionati del genere dobbiamo rimanere a Est, ma spostarci più a Sud, a South Bank, per fare il giro del Borough Market, a due passi dal London Bridge, che con i suoi formaggi prelibati e i deliziosi assaggi di cibo di ogni genere, porta a rivedere il tradizionale concetto secondo il quale in questa città si mangi male.. In uno degli angoli del mercato c’è un’invasione di ombrelli coloratissimi fluttuanti nell’aria che rendono immediatamente più allegro tutto ciò che c’è intorno. Questa installazione è apparsa inaspettatamente nel 2012 in corrispondenza e forse per le Olimpiadi ed è tutt’ora lì.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci spostiamo a questo punto verso il centro (prendendo chiaramente la metropolitana) e ci avventuriamo nel quartiere di Covent Garden, dove troviamo un angolo nascosto particolarmente gioioso e colorato: il Neal’s Yard (Nella foto). Si può passare tante volte nella zona senza però imbattersi in questa piccola ma vibrante piazzetta, con pareti, porte e balconi tutte dipinte in vivaci colori pastello. Vi si trovano anche un paio di locali in cui fare una sosta in assoluta pace e tranquillità mentre si scattano le foto di rito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se vogliamo continuare a farci guidare dal colore e rimanere nel centro della città, non si può fare a meno di andare ad ammirare le meravigliose vetrate a mosaico della chiesta di St. Etheldreda, nel quartiere di Holborn, una delle chiese cattoliche romane più antiche del Paese. E’ molto piccola e l’atmosfera che si respira al proprio interno è alquanto solenne. Addirittura qui la domenica celebrano ancora la messa in latino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Restando ad Holborn trovare l’OSO arts centre, un vecchio ufficio di smistamento postale che ha ritrovato una seconda vita come art centre: a seconda del periodo si può assistere a concerti, spettacoli teatrali, mostre d’avanguardia o fiere. Conviene sempre consultare il programma online per verificare che cosa c’è di nuovo, potrebbe sempre sorprendervi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sempre in centro, a due fermate di metropolitana da Holborn, nei pressi di Leicester Square, troviamo la strada che ha dato l’ispirazione per Diagon Alley, il mondo magico di Harry Potter: si tratta di Cecil court, una pittoresca stradina in stile vittoriano ricca di negozi di libri e di oggetti di antiquariato.
Oltrepassando il Tamigi, a sud-est del centro, fuori città, troviamo una delle zone più famose di Londra, quella dove è “situato” il meridiano di Greenwich. Ma questa parte della città ha ben più da offrire che la semplice visita all’Osservatorio. Greenwich assume quasi l’aspetto di un piccolo e vibrante villaggio indipendente rispetto al resto della Capitale: vi si può trovare tutto quello che serve senza essere costretti ad attraversare il fiume. Qui c’è l’Università di Greenwich, che con i suoi prati verdi e gli edifici presi in prestito dall’Old Royal Naval College merita sicuramente una visita. Particolarmente degna di nota è la cappella con i suoi affreschi finemente decorati che viene utilizzata per le cerimonie più solenni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A pochi minuti a piedi si trova esposto proprio vicino al Tamigi, il Cutty Sark l’ultimo dei velieri inglesi che erano un tempo adibiti al trasporto del tè. Qui vicino si trova il tunnel sotterraneo che permette di passare dall’altra parte del Tamigi a piedi. Da buon villaggio indipendente Greenwich è naturalmente dotata di un proprio mercato nel quale si può trovare di tutto, da articoli vintage agli oggetti di artigianato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Torniamo in centro e dalla stazione di Victoria Station prendiamo il treno che ci porterà verso l’ultima tappa del nostro tour: la fabbrica che occupava la copertina dell’album Animals dei Pink Floyd. Si tratta della Battersea Power Station, una centrale elettrica ormai in disuso, situata sulla riva meridionale del Tamigi. Conviene affrettarsi a vederla perché sembra che stia per essere abbattuta per far posto a un residence di lusso. D’altronde si sa, Londra è una città sempre in costante cambiamento ed evoluzione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Cassandra Capriati
Cassandra Capriati
I commenti
- Maria Regina rossetto - amo Londra da sempre e nel leggere il tuo articolo mi sembrava di rivedere alcuni dei posti descritti. L'ho visitata molte volte ma devo dire che alcune delle zone da bte visitate io non le avevo mai scoperte, pensavo di conoscerla bene ma ora ho deciso che devo assolutamente tornarci!!!!! Mi segnerò anzi mi porterò il tuo articolo e lo seguirò passo passo, se alcuni posti li conosco già, non import, li rivedrò con piacere. Sono sempre felice quando trovo qualcuno che condivide l'amore e la passione per questa città, il mio posto del cuore.
- carla - Articolo molto interessante ne terrò conto nel nuovo viaggio a Londra. Grazie
- Monica I Viaggi di Monique - Che bello scoprire una Londra inedita, io purtroppo l'ho visitata due volte, ma sempre di corsa con poco tempo a disposizione dedicato agli itinerari più turistici. E' giunto il momento di ritornare ;) Monica