Antica, al centro di polemiche, ma introvabile: ecco la famosa masseria Saverio Lioce
Letto: 10155 volte
venerdì 21 ottobre 2016
Letto: 10155 volte
di Angela Pacucci
La masseria è stata addirittura al centro di un’inchiesta giudiziaria nel 2013, quando la procura indagò sui palazzi appena costruiti in via Pappacena, che, come scrissero i giornali locali, erano stato edificati «in una zona sottoposta a vincolo per la presenza nell’area dell’antica masseria Lioce». Ma nessuno all’epoca pubblicò una foto di questa storica struttura, né indicò la sua esatta ubicazione. Del resto anche noi scrivendo di via S.Lioce, la “strada degli equivoci”, facemmo riferimento alla masseria, senza però aggiungere altri particolari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci abbiamo provato, abbiamo consultato molti libri dedicati a questo tipo di antiche costruzioni, ma nessuno menzionava la masseria. Eravamo ormai convinti che si trattasse di una qualche “leggenda metropolitana” che faceva riferimento a un edificio che oramai non esisteva più. Ma ci sbagliavamo. Grazie all’aiuto di un residente del quartiere Picone, il 72enne signor Francesco, siamo riusciti finalmente a trovare la mitica Saverio Lioce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per raggiungerla occorre arrivare davanti a Santa Fara. Al semaforo al posto di imboccare il sottopasso che porta su via Generale Bellomo e quindi verso il centro, bisogna invece girare a destra, fiancheggiando la chiesa e prendendo strada Torre Tresca. All’inizio di questa via, al n.2, si trova la masseria. E’ databile intorno alle fine del 700 inizio dell’800, anche se in realtà si tratta di un edificio pesantemente riammodernato, che quasi si confonde con le altre ville presenti in zona. (Vedi foto galleria)
La masseria, come recita una scritta posta su una delle colonne dell’ingresso, era di proprietà del cavalier Francesco Albergo, ormai defunto. Siamo riusciti però a metterci in contatto con il figlio, il 70enne Filippo, il quale pur confermando che la masseria che cercavamo è proprio quella della sua famiglia, ci ha purtroppo riferito come l'intera proprietà appartenga ora a sua nipote che vive però fuori Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci è stato possibile quindi entrare e ci siamo così limitati a descrivere l’edificio dal di fuori. La masseria è chiusa da un cancello in ferro battuto composto da un griglia geometrica arricchita e decorata da motivi sinuosi e filiformi che richiamano giochi floreali. Il lungo viale che porta alla struttura principale non presenta alberi ma solo piccoli lampioni realizzati in ferro e vetro. E' presente, recintato, un grande prato inglese curato nei minimi dettagli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quello che riusciamo a vedere attraverso il cancello è un edificio che si sviluppa su due piani, a base rettangolare e bianco, arricchito solo con fasce monocrome marroni. L’ingresso è costituito da un grande portale, anch'esso in ferro battuto, delimitato da un grande arco a tutto sesto sormontato da una piccola tettoia abbellita con tegole. Contornate e decorate da elementi marroni sono anche le finestre che danno sul cortile e sul viale principale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutto qui. Niente di eclatante, niente di prezioso, ma perlomeno ora sappiamo che questa “antica” masseria barese esiste veramente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Angela Pacucci
Angela Pacucci