di Katia Moro

Pietre su Gesù e feci sul palco: anche a Bari arriva lo spettacolo-scandalo
BARI – «Dove pensate che vada a finire l’eucarestia se non nelle feci? E non sono anche le feci una creatura di Dio? E allora perché mai considerarle blasfeme?». Con questi lapidari interrogativi il regista e scenografo teatrale Romeo Castellucci difende la sua tanto osteggiata e censurata opera teatrale “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”, che sarà rappresentata a Bari il 10 febbraio prossimo nel teatro Petruzzelli di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il dramma è incentrato su un anziano che necessita di essere continuamente accudito dal figlio, come dimostra la sua incontinenza rappresentata in scena con una grande quantità di feci che lo sporcano e il cui “odore” viene fatto espandere per la sala. Altro protagonista assoluto è il volto di Gesù, che fa da sfondo alla scena con una grande riproduzione dell’opera pittorica del “Salvator mundi” di Antonello da Messina. Volto che alla fine dello spettacolo verrà colpito da pietre, cadendo rovinosamente sul palcoscenico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutto ciò non è piaciuto ai cattolici più oltranzisti e a gruppi di estrema destra, che hanno accusato l’opera di blasfemia e spesso sono intervenuti durante lo spettacolo per ritardarlo o interromperlo. Ne abbiamo parlato con il regista, intervenuto mercoledì scorso nell’aula magna dell’Ateneo di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che cosa ha provocato scandalo?

L’indignazione è scoppiata a causa di una scena finale che è stata male interpretata pregiudizialmente da persone che lo spettacolo non lo hanno mai neanche visto. È stato detto che al termine dello spettacolo appaiono bambini che lanciano sterco contro l’immagine di Gesù, distruggendola. Non è affatto vero. Ci sono bambini che lanciano pietre e alla fine l’immagine diventa completamente scura e cade, ma non a causa della cacca, come è stato detto. Ho voluto rappresentare i fiumi di inchiostro della Bibbia che si sciolgono e portano quella figura a liquefarsi per far emergere la scritta luminosa: “Tu sei il mio pastore” (salmo 23 di Davide). Ma quando si accendono le luci in sala appare in aggiunta un “non” che trasforma la frase in “Tu non sei il mio pastore”. Rimane l’interrogativo: lo è o non lo è? Lo spettacolo non vuole dare risposte o messaggi ma far comprendere che la vera essenza della fede è il dubbio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con una scena così forte era lecito aspettarsi una reazione.

E invece non è così. Questo spettacolo era già stato rappresentato in varie città d’Italia nel 2011 e persino nella cattolica Polonia. Era stato ben accolto e positivamente recensito e l’arcivescovo di Rennes aveva scritto persino un saggio teologico sull’argomento. E’ solo nel 2012 a Parigi che si scatenò l’opposizione: salirono sul palco rappresentanti dei gruppi di estrema destra armati di pietre e coltelli impedendoci di proseguire. Da quel momento sono seguite minacce di morte alla mia persona e intimidazioni. A Milano hanno addirittura inscenato una messa “riparatrice” all’esterno del Parenti, accusando gravemente la direttrice del teatro in quanto ebrea. E in questo caso c’è stato l’assoluto silenzio del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e di tutti gli intellettuali italiani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma la sua non può non essere considerata una provocazione…

La mia non è affatto una provocazione. Provocare oggi non ha più senso, è stato già detto e fatto di tutto. Io preferisco il termine “scandalo” dal greco “skandalon” che significa inciampo. Un inciampo ti costringe a fermarti, a riflettere e cambiare magari idea e posizione. La verità è che in questo caso c’è stata una strumentalizzazione politica e religiosa ad opera dei gruppi di estrema destra che hanno bisogno di farsi riconoscere e dimostrare in qualche modo la loro esistenza sfruttando le menti deboli e facilmente manipolabili. Tutto è partito dai blog degli integralisti cattolici (Gli ultimi tempi, Messa in latino, Sudditi di Cristo, Gloria tv e altri). Poi sul blog Cristianofobia è apparso uno spot che invitava all’azione contro lo spettacolo. Ma il problema è che nessuno di questi ha mai visto lo spettacolo e infatti raccontano cose non vere, assenti nell’opera. E tutta la stampa ha cavalcato l’onda per creare il caso senza verificare la veridicità: nessuno mi ha mai dato la possibilità di spiegare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è il nesso tra le feci e il volto di Gesù?

Quello sguardo nel dramma teatrale è uno specchio in cui chiunque si può riflettere e riconoscere rendendo la figura di Gesù molto più vicina. E cosa c’è di più vero del dramma dell’assistenza a un padre anziano incontinente? Questo non è in contrasto con il volto di Gesù: sono entrambi elementi veri, umani e terreni. E non ritengo che ci sia nulla di blasfemo nelle feci: non sono anch’esse un prodotto di Dio?

Nel video la scena contestata e discussa del lancio delle pietre contro l’immagine di Gesù:


 
Il video apparso sul blog Cristianofobia che invitava a ostacolare lo spettacolo di Castellucci a Milano:







 


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  • Francesco - è uno schifo
  • devanna anna m. - Quello che accade sul palcoscenico di questa rappresentazione e' gia' accaduto nella realta' 2000 anni fa e si e' ripetuto ancora tante volte nel corso dei secoli. Nonostante tanto accanimento, non sono riusciti a far morire Gesù Cristo che interpella le nostre menti e i nostri cuori e invita l' uomo, ogni uomo, ad assumere una posizione! il dubbio fa parte della fede ma solo temporaneamente, per portare poi a una fede più forte di prima. Chi rimane nel dubbio per tutta la vita è chi,per comodità o per vigliaccheria, preferisce non prendere una posizione che, peraltro, risulta molte volte scomoda e costosa.
  • Giorgio - Quella di Castellucci non è una provocazione, neanche qualcosa di scandaloso, ma solo un tentativo di farsi pubblicità, sapendo evidentemente che la propria produzione non ha alcun valore artistico. Ci vuol ben altro per arrivare all'arte! Bisogna studiare sodo !!!
  • Fabio - Bellissimo, finalmente un po di libertà critica religiosa, anche in Italia!!


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