Bari, niente spazi per i giovani: «Ma di notte ci intrufoliamo nel Parco»
Letto: 16301 volte
mercoledì 24 giugno 2015
Letto: 16301 volte
di Gabriella Quercia
Se infatti in tutte le città italiane ed europee (pensate a Roma) ci sono tante piazze o spazi in cui la sera è possibile andarsi a rilassare, a Bari tutto ciò manca e quindi non resta che andarsi a infilare in qualche locale, con tutte le restrizioni (anche economiche) che ciò comporta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per questo c’è chi, incurante di divieti e cancelli, sfrutta l’unica (assieme alla Pineta San Francesco) area verde della città per stare qualche ora assieme agli amici. «In estate il parco diventa la nostra seconda casa – dice sempre Giulio – anche se è capitato di venirci pure d’inverno per festeggiare dei compleanni senza spendere troppi soldi nei locali. Perché qui, cosa fondamentale, nessuno ti rompe le scatole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo quindi andati a vedere “come funziona” il parco di notte (vedi foto galleria). Sono da poco passate le 23 di un caldo martedì di giugno quando entriamo nell’area verde varcando il cancello principale che di lì a poco verrà chiuso. Sui prati, al buio, quasi impercettibili, incrociamo diverse coppiette distese su dei teli in cerca di tranquillità e privacy.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle panchine rischiarate dalle luci, un folto gruppo di amici festeggia un compleanno bevendo alcolici, chiacchierando e ridendo rumorosamente. La canzoncina di “tanti auguri” cantata in coro, condita dagli applausi festosi, riecheggia nella quiete notturna. Il campo da basket, illuminato a giorno dagli alti lampioni, è invece occupato da ragazzi che giocano indisturbati. Più lontano un giovane fa jogging in compagnia del suo cane, che scorrazza liberamente inseguendo la pallina lanciata dal padrone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci avviciniamo a qualche giovane. «Sarò onesta- afferma la 25enne barese Sara- sono un’inguaribile romantica e adoro venire al parco a guardare le stelle. La notte, d’estate, è meraviglioso distendersi sull’erbetta e perdersi nell’immensità del cielo. A volte, quando ho tante cose per la testa, vengo da sola e mi stendo a pensare». «Il parco di notte è un posto spettacolare - ci dice invece il 21enne Fabrizio – io spesso entro con i miei amici a fumare e a bere qualche birra, piuttosto che stare in giro per locali, ma non vi nascondo che spesso sono anche venuto con le ragazze a “imboscarmi”. Si può agire indisturbati, naturalmente tra gli alberi o le siepi, e nessuno ti importuna».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il parco è sempre stato uno dei miei posti preferiti in cui andare a rilassarmi e il sol pensiero di avere un’oasi verde in una città caotica come Bari mi tranquillizza - ci racconta la studentessa fuorisede Alessandra - . L’unico problema sarebbe l’orario, visto che ad esempio d’inverno il parco chiude alle 21. Ma si può sempre ovviare a queste restrizioni: si entra di nascosto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’area infatti prevede una serie di entrate “alternative”, utilizzate quando i cancelli vengono chiusi. È un gruppo di ragazzi a mostrarcele portandoci su una delle collinette del parco. «Di qui c’è un buco nella recinzione - ci indicano con le mani-. Questo è uno degli accessi principali». Ci dirigiamo verso il “buco”, convinti di dover attraversare un accesso nascosto e scomodo. Notiamo invece un facile e largo varco che da via Jacini ci conduce dentro il parco. Dopo qualche metro, sullo stesso lato, un’altra e ampia retina divelta è la complice silenziosa di chi entra qui di nascosto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anche se a dire il vero “nascosto” è una parola grossa, visto che i guardiani sembra proprio che chiudano un occhio riguardo al “popolo della notte”. E’ infatti mezzanotte inoltrata quando un vigilante in macchina avvisa della chiusura dei cancelli, chiudendoli poco dopo, ma lasciando la gente all’interno. «Sì i guardiani ci lasciano tranquilli – ci riferisce il 19enne Edoardo -. Quando chiudono passano a chiedere: “Scavalcate?”. E una volta che gli rispondiamo di sì se ne vanno e ci lasciano qui indisturbati. Noi a volte ci tratteniamo fino alle cinque del mattino».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di andare via ci avviamo verso il laghetto delle tartarughe, illuminato ma non abbastanza da farci scorgere le grandi (e bistrattate) testuggini nell’acqua. Riusciamo a vedere solo i pesci rossi, in gruppo, evidentemente già assopiti. Il lento e incessante scrosciare dell’acqua ci invita a contemplare il parco dall’alto del ponticello. Sul prato centrale, la zona più frequentata, una giovane coppia guarda un film al computer. Distanti da loro, quattro ragazzi con una bottiglia di vino sono intenti a strimpellare una chitarra. E noi per un attimo, ci scordiamo di essere nella vitale, ma tanto grigia Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- capdc - Attenti alle pantegane
- Marilena - Che dolce questo articolo. Non dice nulla di nuovo ma dà un profondo senso di relax.
- Alessandro - Onestamente credo che si potesse evitare di enfatizzare la "bellezza" di usufruire del Parco 2 Giugno oltre l'orario di apertura. Oltre ad incentivare il classico malcostume barese (rifiuti e spazzatura ovunque. Non mi dite che le cicche delle sigarette che buttate le riponete nei cestini che non vi credo neanche se vi vedo), si va a sottrarre a quel maltrattato prato inglese le poche ore di riposo necessarie affinchè resti un po' in salute. Concordo sul fatto che in città non esistano spazi verdi, e vi parla un giovane, non un vecchio rimbambito. Ma occorre rispetto ed educazione civica.