Frank Sisca: scolpire il legno portato a riva dal mare
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lunedì 8 ottobre 2012
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di Eva Signorile
Sisca ci accoglie nella sua casa, che sembra un’esposizione artistica permanente: riproduzioni dei quadri preferiti, sculture e mobili di sua creazione, fra i quali spicca il sontuoso letto a baldacchino interamente costruito con tronchi recuperati sulle spiagge. «È stato molto faticoso realizzarlo, ma ne è valsa la pena», ammette con malcelato orgoglio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come ti è venuta l’idea di creare mobili e opere artistiche partendo da rami e tronchi raccolti lungo le spiagge?
Trovavo quasi intollerabile che tutto quel legno, che pure aveva avuto una sua storia, dovesse finire la sua esistenza sulle nostre spiagge, esposto agli agenti atmosferici. L’idea è nata verso la fine del 2005: volevo fare un regalo speciale, ma il denaro a disposizione non era tanto...Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi?
Quello è stato il primo passo, da allora è stato un continuo lavoro di ricerca. Ho dovuto imparare molte cose: il legno recuperato dal mare necessita di tante cure e attenzioni: ogni singolo ramo, per quanto piccolo o grande che sia, deve essere pulito prima di essere trasformato. Una volta lavato, deve essere dissalato e poi, naturalmente, asciugato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sembra un processo lungo…
Lo è, ma varia in funzione delle stagioni: in estate è tutto più semplice e facile. In inverno l’asciugatura deve essere fatta in maniera meccanica, non c’è alternativa. Poi, il tempo dedicato a questa fase è legato anche alle dimensioni dei tronchi utilizzati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La tua formazione?
Sto seguendo il biennio di specializzazione in scenografia all’Accademia delle Belle arti. L’accademia è stata fondamentale perché mi ha dato la formazione di base necessaria a maturare consapevolezza artistica e conoscenze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul tuo braccio è tatuato un particolare di un’opera di Hieronymus Bosch…
Sì, infatti: è uno dei mie artisti di riferimento e poi c’è Giorgio De Chirico: senza la sua “metafisica” non penso che sarei riuscito a fare i miei lavori. E ancora Gaudì per l’architettura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C'è spazio per l’arte in tempi di crisi?
È un momento difficile, ma l’arte deve sfuggire alle logiche del denaro: si deve fare ciò che si sente, anche se non si è apprezzati. L’artista deve essere sincero: deve rispettare il suo cuore e la sua mente. E poi, per fortuna c’è il design che mi permette di non scendere a compromessi con la mia arte.
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