di Valeria Milano

Acquaviva, alla scoperta del "Parco degli affetti": il colorato cimitero degli animali
ACQUAVIVA DELLE FONTI  – Si chiama “Parco degli affetti” e raccoglie le tombe di trecento animali. Ci sono cani, gatti, ma anche conigli, criceti, uccellini e addirittura un’iguana e un serpente. Per chi infatti non vuole buttare in discarica il proprio animale deceduto, ci sono solo due soluzioni: o seppellirlo da qualche parte, magari in un “cimitero abusivo” come quello di Bari-Japigia, oppure affidarsi a uno dei centri autorizzati, che permettono una degna sepoltura al “caro estinto”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In Puglia sono presenti tre cimiteri ufficiali degli animali. Noi abbiamo visitato quello più vicino a Bari, il Parco degli affetti appunto, che si trova al km 19 della strada provinciale 236 che collega Bari a Sannicandro. (Vedi foto galleria)

Ad accoglierci, dietro la grande porta in ferro attorniata da alte mura di cinta, atte ad evitare l’ingresso indesiderato di altri animali, le due proprietarie del cimitero: le 40enni Claudia e Paola Semerano. «Il parco esiste  da quindici anni - ci dice Claudia – e comprende non solo l’area con le lapidi ma anche un inceneritore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chi vuole, infatti, può far cremare il proprio animale (con prezzi che arrivano fino a 450 euro per quelli di stazza più grande) per poi  riportare a casa le ceneri. I padroni che invece scelgono la soluzione della sepoltura, pagano un fitto mensile pari a poco più di 5 euro al mese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci facciamo un giro nel parco. L’impressione è quella di non trovarsi in un cimitero. Le lapidi non sono di marmo bianco ma sono incastonate in casette di legno che ricordano le cucce dei cani, colorate dai toni vivaci dell’azzurro, del rosa, del giallo e del rosso. Su di esse sono incise frasi che ricordano il proprio amico scomparso, del tipo: “Elsa, cuore di mamma e papà, grazie per l’affetto che ci hai dato”. Oppure:  “Paiper, la vita può allontanarci, l’amore continuerà…”, o ancora: “Ciccio resta l’amore dei nostri anni insieme.”


Accanto alla casette poi non ci sono solo fiori, ma anche i vari oggetti che hanno rappresentato la vita del defunto: peluche, ciotole, giochi, foto e addirittura i suoi snack preferiti, come se le abitudini potessero durare nonostante la morte, in un luogo malinconico ma reso suggestivo dagli omaggi dei padroni. Ovunque girandole colorate si muovono al minimo soffio di vento, scandendo la quiete tipica di un cimitero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Quando ci entri ti sembra di trovarti all’improvviso in un’altra dimensione, un misto di tenerezza, di colori ed una leggerezza nell’aria», ci dice Valeria padrona di un cane dal cuore spezzato. «E’un posto pulito e curato, dove i nostri amici pelosetti possono riposare in tutta tranquillità e dove noi possiamo andare a trovarli nella serenità della natura», sottolinea una donna che viene da Bisceglie.  

«Ogni giorno, soprattutto di domenica vengono interi nuclei famigliari a trovare i propri amici a quattro zampe, pregano e portano loro fiori e regalini», afferma Paola. E in effetti durante la nostra visita scorgiamo due donne: la prima con in braccio una neonata di pochi mesi di vita, la seconda con un bimbo di tre anni. Sono venuti a far visita a Kitty e Ciccina, due coniglietti nani e a Chopin, uno yorkshire. Parliamo con loro mentre il bambino cammina tranquillamente tra le varie lapidi incuriosito dalle foto e dai giochi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come per tutti i cimiteri però ci sono anche postazioni abbandonate, con foto ormai sbiadite su cui si legge a mala pena il nome dell’animale. Immaginiamo che dietro quelle immagini vi siano storie di padroni forse deceduti o ammalati o troppo vecchi per poter far visita ai propri animaletti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ arrivato il momento di andare via. Ma mentre stiamo per congedarci ci colpisce l’arrivo di una macchina scura dalla quale scendono un uomo e una donna il cui volto è coperto da grossi occhiali da sole neri. Ci avviciniamo alla signora che singiozzando ci dice che il loro cane è morto da poco. «Aveva tre anni – racconta - , era piccolo e mi ha lasciata davvero troppo presto. Mio figlio non vuole seppellirlo nel nostro giardino, così siamo venuti qui per cremarlo e riportarlo a casa. Voglio averlo con me per abbracciarlo tutte le volte che vorrò».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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il Parco degli affetti si trova al km 19 della strada provinciale 236 che collega Acquaviva delle Fonti a Cassano Murge
L’impressione è quella di non trovarsi in un cimitero. Le lapidi non sono di marmo bianco ma sono incastonate in casette di legno che ricordano le cucce dei cani, colorate dai toni vivaci dell’azzurro, del rosa, del giallo e del rosso
Su di esse sono incise frasi che ricordano il proprio amico scomparso, del tipo: “Piper, la vita può allontanarci, l’amore continuerà…”
Accanto alla casette poi non ci sono solo fiori, ma anche i vari oggetti che hanno rappresentato la vita del defunto: peluche, ciotole, giochi, foto e addirittura i suoi snack preferiti
Ovunque girandole colorate si muovono al minimo soffio di vento, scandendo la quiete tipica di un cimitero
Un bambino cammina tranquillamente tra le varie lapidi incuriosito dalle foto e dai giochi
Come per tutti i cimiteri però ci sono anche postazioni abbandonate, con foto ormai sbiadite su cui si legge a mala pena il nome dell’animale
Nel parco è presente anche un inceneritore, per permettere la cremazione degli animali



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  • Claudia - Grazie Valeria x qst articolo!


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