La storia del Conversano, in piena guerra fu il vincitore del campionato ''Italia Libera''
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venerdì 23 settembre 2016
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di Emanuele Martino
La semisconosciuta impresa prende forma agli albori del 1944. L'Italia è spezzata in due dalla linea Gustav: da una parte i soldati anglo-americani cercano faticosamente di risalire la Penisola, dall'altra l'esercito tedesco prova a proteggere il Centronord dello Stivale occupato dopo l'armistizio di Cassibile. La Puglia trema sotto gli ordigni sganciati dagli aerei nazisti. Bari, sede della prima radio libera d'Europa, fatica a riprendersi dopo l'apocalittico bombardamento del 2 dicembre 1943.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Insomma è difficile pensare al calcio in una situazione del genere, tant'è che dopo l'ultimo scudetto del Torino della stagione 1942/43 la serie A viene sospesa a tempo indeterminato. Eppure anche in un contesto così drammatico gli italiani non ce la fanno proprio a rinunciare alla partita della domenica. Prendono quindi il via una serie di competizioni su scala regionale: nel Settentrione la Figc organizza la Divisione nazionale, poi vinta dai Vigili del fuoco di La Spezia e nel Centro la Roma si aggiudica il Campionato romano misto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel Sud è il molfettese Giosuè Poli, presidente del Coni pugliese, a prendere per primo l'iniziativa, dando vita alla quinta edizione della Coppa Puglia. Ai nastri di partenza ci sono 16 formazioni e lo spettacolo sembra assicurato per un preciso motivo. «A causa dell'occupazione tedesca molti calciatori residenti nella Repubblica sociale italiana si rifugiarono dalle nostre parti - racconta Giacinto Iacovazzo, ex mezzala del Conversano negli anni 60 e memoria storica dei viola -. Fu una ghiotta occasione per le squadre del Sud che poterono schierare alcuni tra i migliori atleti dell'epoca».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A Conversano il presidente Peppino Laruccia fa le cose in grande. Tra gli acquisti spiccano ex calciatori di serie A come il difensore Renzo Bettini, il centrocampista Andrea Campana e l'argentino Franco Ponzinibio, rispettivamente ex Padova, Vicenza e Genoa. E poi c'è il blocco di chi nella stagione precedente aveva indossato la maglia del Bari: il difensore Onofrio Fusco, il centrocampista Vincenzo Orlando, l'attaccante Alberto Milli e soprattutto Leonardo Costagliola, l'ottimo portiere che verrà convocato per i mondiali del 1954.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il mix di campioni permette ai viola di conquistare il trofeo a fine marzo grazie a una vittoria sul Rutigliano dell'ex juventino Francesco Capocasale. «La vittoria arrivò dopo tanti sacrifici - ricorda Iacovazzo -. I calciatori andavano in trasferta a bordo di camion e percepivano stipendi irrisori racimolati in gran parte con le collette dei tifosi. Molti di loro risiedevano a Bari e venivano qui ad allenarsi in treno, venendo accolti nelle case degli abitanti più generosi che offrivano loro un piatto caldo e un bagno rigenerante».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Intanto Poli si rende conto del successo riscosso dalla competizione e ci prende gusto, creando il Campionato dell'Italia libera: stavolta le società al via sono ben 38, tutte pugliesi eccetto il Matera, divise in gironi a seconda della vicinanza geografica per contenere i costi dei viaggi. Le gare cominciano ad aprile e culminano nella fase conclusiva con Lecce, Presidio, Miraglia, Castellaneta, Putignano, Divisione Piceno, Rutigliano e (ovviamente) Conversano a contendersi il primo posto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La finalissima vede contrapposte le stesse compagini che si erano contese la Coppa Puglia quattro mesi prima. All'andata il Rutigliano vince uno a zero in casa con un rigore contestatissimo realizzato da Capocasale e un clima infuocato per via degli incidenti tra le tifoserie avversarie. Il ritorno a Conversano si preannuncia rovente e si disputa su un nuovo campo allestito in fretta e furia visto che il vecchio rettangolo di gioco è stato requisito dagli Alleati: a separare gli spettatori dai 22 protagonisti c'è solo una fune.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Morale della favola: la squadra del patron Laruccia ribalta il risultato senza nemmeno battere il calcio d'inizio, visto che gli ospiti non si presentano per paura di nuovi scontri. Quindi due a zero a tavolino per il Conversano e altro trofeo in bacheca.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una cavalcata entusiasmante, forse non abbastanza per la Figc che ancora oggi rifiuta di riconoscere quei successi. «Nel 2009 - sottolinea Iacovazzo - assieme alla giunta comunale chiesi alla Federazione di inserire una menzione speciale del Conversano nell'albo d'oro del campionato italiano. Ma la risposta fu negativa. Peccato: in questo modo viene negata l'esistenza di un'annata magica fatta di entusiasmo, passione e sacrificio, all'ombra della Guerra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Emanuele Martino
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