Monopoli, la chiesa dello Spirito Santo: millenaria cripta aperta solo otto giorni l'anno
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mercoledì 10 maggio 2017
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di Ilaria Palumbo
La cripta, databile intorno al X secolo e restaurata pochi anni fa, si trova in strada contrada Santo Spirito: basta costeggiare il cimitero comunale per raggiungerla dopo un chilometro. Noi l’abbiamo visitata in uno dei sette giovedì successivi alla Pasqua: in questi giorni infatti gruppi di devoti partono dal cimitero e si recano qui a piedi in occasione della “novena dello Spirito Santo”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il popolo di Monopoli considera la cripta come la “chiesa dei morti”, per la sua collocazione nei pressi del camposanto – ci rivela Cosimo Lamanna, guida turistica del paese –. Le donne durante il breve pellegrinaggio invocano lo Spirito Santo nella speranza di guadagnare indulgenze per sé e per i propri defunti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quando arriviamo sono le 9 di mattina e un gruppo formato unicamente da signore è fermo in cerchio accanto al cancello d’ingresso per recitare un rosario. Superato questo varco delimitato da due colonnine in pietra bianca, si scendono subito alcuni gradini e ci si trova di fronte a una porta in legno: è l’entrata della chiesa, lì dove troviamo ad accoglierci il 65enne Pinuccio, custode dello Spirito Santo, in compagnia delle sue due sorelle. (Vedi video)
«Da sempre è la mia famiglia che si prende cura di questo posto – ci dice l’uomo -. È una sorta di tradizione iniziata dal mio bisnonno e trasmessa poi di generazione in generazione. Cerchiamo di mantenerla in un buono stato: facciamo arieggiare gli ambienti, cambiamo i fiori e la preserviamo dai vandali, che anche nel recente passato l’hanno deturpata».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci resta a questo punto che entrare. Ci ritroviamo in quella che sembra una vera e propria grotta, un ambiente dai colori fiochi e illuminato da alcune lampade fissate sulle pareti rocciose. La cripta è divisa in tre navate, delimitate da colonne di colore chiaro ricavate dalla roccia, tutte terminanti con preziosi capitelli uno diverso dall’altro, adornati con motivi floreali e figure antropomorfe. Dalle colonne poi dipartono archi a tutto sesto che si rincorrono per tutto il soffitto, articolandosi così in volte a crociera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nella navata sinistra si trova un dipinto recente raffigurante la crocifissione di Cristo su uno sfondo di un intenso color verde. Nella navata destra, che funge anche da corridoio, sono invece presenti numerosi vasi ornamentali ricchi di fiori colorati accanto a un crocifisso in legno. Ed ecco sulla parete spuntare le prime tracce dei cicli di affreschi di stampo cristiano che secoli fa ricoprivano interamente le mura della cripta. In alto, quasi a osservare il passaggio dei fedeli, compaiono infatti i volti di due santi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo ora nella navata centrale e di fronte a noi si trova l’altare principale dominato da una nicchia in cui è presente l’affresco meglio conservato della chiesa: la Sacra Effige della Santissima Trinità. Dalle linee semplici e i colori caldi, rappresenta la figura di Cristo crocifisso, su cui il Padre sembra vegliare, assieme allo Spirito Santo sotto forma di colomba.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Alle nostre spalle invece si apre un piccolo vano illuminato da un’apertura sul soffitto attraverso cui filtrano i raggi solari. Questa parte della cripa è molto più semplice, priva di archi e colonne, ma arricchita da un altarino su cui compare un altro affresco un po’ più rovinato rispetto al precedente: raffigura la Madonna avvolta da una veste bianca con in grembo Gesù bambino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel frattempo la chiesa si è riempita di anziane rigorosamente vestite di nero che vanno a riempire il piccolo ambiente illuminato da ceri rossi. Con le loro preghiere restituiscono un po’ di vita a questa cripta che, a partire da giugno, ritornerà per un altro intero anno al suo perenne silenzio sotterraneo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (di Gianni de Bartolo) la nostra visita alla chiesa dello Spirito Santo:
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