Musica, carrozze e cortei: in provincia di Bari sopravvive il funerale in pompa magna
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lunedì 1 aprile 2019
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di Adriana Gambacorta e Giuseppe Capano
Scene del genere sono osservabili in particolare nei paesi della Murgia a sud-est di Bari, come Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Cassano delle Murge e Sammichele di Bari: le processioni sono aperte da chi regge le decorazioni floreali donate ai parenti del caro estinto, seguiti dai musicisti e dalla coda di persone giunte per l'estremo saluto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La scelta di dotarsi di un sottofondo musicale è una pratica secolare: risale almeno al 700 e risponde proprio al desiderio di rendere udibile all'intero centro abitato lo svolgersi delle esequie. É in voga soprattutto a Santeramo, dove abbiamo incontrato il titolare dell'agenzia funebre De Michele.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Chiediamo sempre ai nostri clienti se vogliono avvalersi di questo servizio - spiega l'imprenditore -. La risposta positiva arriva soprattutto nel caso di famiglie legate alle tradizioni locali o di anziani che in vita abbiano espressamente manifestato questa volontà».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In caso di via libera, il gestore contatta così le due bande del paese: la "Umberto Minervini" e la "Santa Cecilia" . «A Santeramo hanno luogo circa 200 funerali all'anno - spiega Vito Ruscigno, presidente del primo complesso - e almeno 70 di essi vengono impreziositi dalle note di strumenti musicali»
«Tra di noi ci sono studenti del conservatorio e professionisti - evidenzia invece il direttore della seconda banda -. Suoniamo soprattutto marce funebri di compositori pugliesi come Nino Ippolito e Angelo Lamanna». «Non mancano però richieste di brani più moderni - aggiunge Ruscigno -. A volte eseguiamo "Con te partirò" di Andrea Bocelli e la colonna sonora del film "La vita è bella"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quello di infoltire il corteo con carrozze trainate da cavalli è un rituale più diffuso a Gioia. Qui scambiamo due chiacchiere col gestore della Ciliberti, agenzia funebre del posto, che ci mostra lo sfarzoso mezzo di trasporto a disposizione della clientela: intarsiato su ciascun angolo di foglie e statuette di arcangeli dorate, ha lati in vetro per rendere visibile il feretro all'esterno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Fu realizzata da mio padre nel 1932 - racconta il titolare - e la faccio trainare da imponenti cavalli neri: a fornirceli è un allevamento di Matera che espone i suoi esemplari alla nota fiera equina di Verona. A volte offriamo questo servizio anche nei comuni limitrofi, nel brindisino o addirittura in Abruzzo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il costo è di 2000 euro - prosegue il gestore - ai quali eventualmente si possono aggiungere 600 o 700 euro per la banda. Peccato che però questo rito si stia gradualmente perdendo e non per il prezzo, bensì per la costruzione a Gioia di un sottovia che rende difficoltoso il percorso che va dal paese al cimitero, situato in periferia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E parlando con alcuni abitanti del posto, i pareri su queste cerimonie sono discordanti. «Un mio amico ha voluto fortemente un carrozza per l'addio a sua madre - sottolinea una signora -. Desiderava un ultimo viaggio degno di quella che era stata la sua "regina"».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di contro c'è chi parla di «scarsa sobrietà», «eccessiva ostentazione» e persino di «roba da mafiosi». Critiche forse fondate, che però fungono (come già accaduto per le prefiche) da lenta marcia di accompagnamento della tradizione verso il cimitero dell'oblìo.
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Scritto da
Adriana Gambacorta
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Scritto da
Giuseppe Capano
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