"Dove passano loro non cresce più l'erba": ecco tutte le leggende sulle donne mestruate
Letto: 5295 volte
lunedì 27 maggio 2019
Letto: 5295 volte
di Gabriella Mola
É la celebrazione moderna del “ciclo” femminile: un'accoglienza che assume tratti bizzarri e talvolta sconfina in trovate commerciali di dubbio gusto. Una considerazione esagerata che non rappresenta però una novità: sono infatti millenni che alle mestruazioni viene riservata grande “attenzione”, anche attraverso spiacevoli leggende, riti e superstizioni, per fortuna legati più che altro al passato.
«Ricordo quando da piccola guardavo mia madre mentre preparava il tradizionale latte di mandorle - afferma per esempio la 73enne Teresa di Triggiano, vicino Bari -. Si riuniva in segreto con le sue amiche, escludendo quelle che stavano "rilasciando" sangue durante quei giorni: si pensava che la loro presenza rovinasse la crema, costringendo le cuoche a buttarla via e a ricominciare tutto da capo. Le femmine mestruate non dovevano neanche avvicinarsi alle piante, perchè a causa della loro "condizione" potevano farle appassire».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Aneddoti simili a quello del 55enne barese Salvatore. «Fui battezzato in assenza della mia mamma - spiega l'uomo - e il motivo è assurdo. Fino a qualche decennio fa il primo sacramento andava celebrato entro otto giorni dalla nascita. Il problema è che dopo il parto le donne perdono sangue per qualche settimana, a causa del restringimento dell'utero: "sversamenti" che un tempo venivano scambiati per mestruazioni e rendevano così le neomamme "contaminate". Ecco perchè nessuna di loro, compresa la mia, aveva modo di assistere al lieto evento in chiesa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma da dove proveniva tutto questo ostracismo? Semplice: dall'arcaico timore verso un fenomeno ignoto, "fuori dall'ordinario", al quale solo recentemente è stata trovata una spiegazione scientifica. Un qualcosa addirittura accostato al “demoniaco” dalla tradizione religiosa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Si basti leggere l'Antico Testamento, secondo il quale la donna mestruata infetterebbe qualsiasi essere vivente con cui entra in contatto. Dovrebbe anche tenersi lontana dai raccolti, per evitare di stroncare la nascita e lo sviluppo dell’erba e delle piante. "Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità, sarà impuro - recita a tal proposito il Levitico - e ogni mobile sul quale si sarà messa a sedere, sarà impuro".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ancora più nefaste sono le "conseguenze" elencate da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. "Il mosto inacidisce le piante bruciano nei giardini, ovunque si siede i frutti cadono dagli alberi, il suo sguardo spegne e appanna gli specchi, il ferro si ottunde e arrugginiscono sia il bronzo che il ferro", sosteneva lo scrittore dell’antica Roma. Un'occhiata "di troppo" poteva addirittura provocare l'aborto di ragazze e giumente gravide.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Convinzioni dure a morire, visto che ancora nel 1500 si pensava che l'eiaculazione all'interno di femmine mestruate potesse essere il preludio alla nascita di bambini deformi o lebbrosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Del resto la medicina ha fatto una gran fatica ad allontanare questo carico di superstizioni. Per esempio i babilonesi sostenevano che il ciclo mestruale andasse di pari passo con quello lunare, ingannati dalla loro durata similare. L'alchimista tedesco Cornelius Agrippa di Nettesheim nel 1533, nel suo "De occulta philosophia", suggerì invece il menarca per curare l'epilessia e la rabbia, descrivendolo però allo stesso tempo come un pericolo per le api e le viti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E nei secoli seguenti il sangue fuoriuscito dai genitali femminili venne a volte usato per preparare pozioni: un impiego dal significato esoterico, volto a dar vita a "incantesimi" d'amore, finito non a caso nel 600 sotto la lente d'ingrandimento dell'Inquisizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Considerazioni maggiormente positive, anche se ancora errate, presero poi corpo nell'800. Gli scienziati dell'epoca cominciarono ad attribuire al ciclo una duplice funzione: la purificazione del sangue delle donne con l'eliminazione della parte in eccesso e il nutrimento dei pargoli dati alla luce, attraverso la sua trasformazione in latte materno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un mix di credenze popolari e di "debolezze" della scienza che è tramontato solo negli ultimi decenni, alla pari di altre "stranezze" come l'affascino, il malocchio e il "taglio dei vermi". A conti fatti insomma, l’odierno rito della torta risulta una bazzecola rispetto alle grandi paure che circondavano in passato le mestruazioni, che comunque rimangono un fastidioso appuntamento a cui le donne non potranno mai mancare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Immagine di: GAllegre
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- giorgio mandelas - e' vero molte saranno superstizioni ma ci sono personaggi del passato conosciuti non e' che pecchiamo di un male del nostro tempo? la presunzione ???? ---------------------------