Mangiano orecchiette, studiano l'italiano e addobbano le loro case con la bandiera tricolore, pur abitando a più di 1500 chilometri dal Belpaese. Parliamo dei discendenti di quei pugliesi che nell'800 si stabilirono in Crimea: 500 persone che da decenni lottano per far conoscere al mondo la storia dei loro parenti perseguitati dall'Urss con il complice silenzio delle autorità italiane (foto dell'Associazione italiani di Crimea)