La storia di A, nata donna e diventata uomo: ecco come avviene il passaggio
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mercoledì 22 luglio 2015
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di Gabriella Quercia
Da ora in poi quindi potrebbe essere più facile riuscire a trasformare i propri dati identificativi: non ci sarà bisogno di operazioni chirurgiche, ma solo di un trattamento a base di ormoni. Proprio ciò a cui si è sottoposto “A.”, 25enne transessuale della provincia di Bari (che vuole rimanere anonimo) e che è ormai prossimo a vedersi riconosciuto il cambio di genere da donna a uomo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tecnicamente un transgender "Ftm” (female to male, da donna a uomo), ha iniziato il suo percorso di transizione presso il “day hospital identità di genere” del Policlinico di Bari e ha aperto assieme ad altri quattro transessuali anche un canale youtube (VoloVersoLaVita2012) atto a supportare chi si trova a dover compiere questo passaggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Abbiamo quindi intervistato “A.”, per capire concretamente quali sono le terapie e l’iter previsti in questi casi e i motivi che spingono una donna a diventare uomo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché una donna decide di diventare uomo?
Perché, come è avvenuto nel mio caso, a volte si nasce maschi in un corpo da femmine. E non c’entra nulla (o non solo) con l’orientamento sessuale. Una lesbica è una donna a cui piacciono altre donne come lei, un maschio transessuale è invece colui che è nato in un corpo di femmina che però non riconosce come il suo. È l’identità che non combacia. Per esempio quando ero piccolo (“A” si definisce al maschile, nonostante i suoi dati anagrafici siano ancora al femminile ndr), preferivo giocare con i maschietti piuttosto che con le femminucce e dagli 8 anni in poi ho smesso di indossare delle gonne, perché non le sentivo mie e mi facevano sentire un “verme”. Chiaramente poi ero attratto dalle ragazzine, mentre i maschi mi facevano ribrezzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quando hai deciso di “transitare” verso l’altro sesso?
Ho preso la decisione intorno ai 22 anni, dopo aver scoperto l’esistenza a Bari del “day hospital identità di genere”. Lì ho intrapreso un percorso di psicoterapia che è durato un anno e mezzo. I primi incontri, a cadenza settimanale, si incentravano sul capire perché ero lì e assieme agli psicologi abbiamo ripercorso la mia vita. Da queste sedute è emerso chiaramente che sarei stato pronto per il “passaggio”. Così la relazione degli psicoterapeuti è stata consegnata all’endocrinologo che, in concomitanza con un ginecologo, ha elaborato la terapia ormonale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In che cosa consiste la terapia?
Fondamentalmente in iniezioni di testosterone, l’ormone presente soprattutto nell’organismo degli uomini, che è deputato allo sviluppo degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, come la barba, la distribuzione dei peli, il timbro della voce e la muscolatura. Ho iniziato la terapia nel novembre 2013 e non finirò mai, visto che lo dovrò assumere per tutta la vita poiché il mio corpo non produrrà mai abbastanza testosterone. Nel frattempo la mia pelle ha iniziato a diventare grassa e unta, con presenza di acne. Anche l’odore del mio corpo è mutato: sudo e “puzzo” di più. Ha iniziato ad abbassarsi il tono della mia voce e anche i lineamenti del viso si sono fatti più marcati. Sto vedendo crescere sempre più peli sulla pancia e sulle cosce ed è spuntata la prima, timida, barba. Il ciclo mestruale è ormai scomparso da un anno abbondante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi di fatto ora sei un uomo. Grazie alla sentenza della Corte di Cassazione dovresti avere le carte in regola per ottenere questo “riconoscimento” anche dallo Stato Italiano. Mentre fino ad oggi c’era bisogno della “sterilizzazione”: in che cosa consisteva?
Nell’isterectomia, cioè l’asportazione di utero e ovaie (mentre nell’uomo venivano tolti i testicoli). Mentre ora potrebbe essere possibile mantenere il proprio originario organo sessuale in aggiunta al “nuovo”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In che senso il “nuovo”?
Sì perché con l’assunzione di testosterone si realizza l’allungamento e il rigonfiamento del clitoride, che diventa a tutti gli effetti un “micro pene”, che è solo “trattenuto” dalle labbra vaginali. Per questo è necessario un intervento di metoidioplastica, che consiste nel liberare il clitoride dai tessuti in eccesso e nell’allungamento dell’uretra per urinare in piedi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è un pene che “funziona”?
Reagisce all’eccitamento, anche se ovviamente non essendoci i testicoli non c’è produzione di liquido seminale. A ognuno il “pene” si sviluppa in maniera diversa, può però arrivare anche a una lunghezza di 5-6 centimetri, che con la metoidioplastica possono diventare 7-8. Poi c’è chi decide anche di sottoporsi a un intervento di falloplastica: praticamente viene “costruito” un pene togliendo i lembi di tessuto dall’avambraccio o dall’addome. Vengono arrotolati in modo da ottenere una forma fallica. Ma questo tipo di intervento è un po’ una forzatura: lascia delle cicatrici permanenti e il risultato può essere deludente, visto che dicono che il “finto fallo” sia meno erogeno rispetto al naturale micropene.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Però che senso ha continuare a mantenere due organi sessuali diversi?
Nessuno, infatti io penso che prima o poi ricorrerò alla sterilizzazione. Però è giusto poter vedersi riconosciuto il cambio di sesso legalmente, a prescindere da qualsiasi operazione chirurgica. Io mi toglierò utero e ovaie perché rappresentano organi “morti”: non mi servono a nulla e del resto come detto non ho neanche più il ciclo mestruale. Oltretutto gli estrogeni prodotti dagli organi femminili vanno a cozzare con il testosterone che mi inietto e rallentano il processo di virilizzazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come ti senti ora?
Meglio, molto meglio. Finalmente adesso mi sento pronto ad affrontare il futuro, dopo essermi sentito per anni svantaggiato rispetto agli altri ragazzi. Sono felice di essere quello che sono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui il canale youtube “VoloVersoLaVita2012”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nell'immagine "Trans roldan": un disegno di Maquigarro93
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Vito - Benvenut... o! ;) :) =)
- Jessica - La mia testa avvolte mi dice di cambiare sessualità ma questo non succederà mai ce dio mi ha fatto donna e donna rimango anche perché non avrei mai coraggio di farli e ho paura de qualsiasi operazione o altro e poi ce no. Bisogna accettarsi per come sei , se sei donna devi accettarti cosi sei sei uomo uguale anche perché potresti cambia sessualità e poi a 30 o 40 anni tr guardi alla specchio e dici ma che cavolo ho fatto perché ho cambiato sessualità? Ragazzi o ragazze fidateve non date retta al vostro cervello è proprio quello che vi fa fare cose chr non voreste mai fare o dire cose che non vorreste mai dire. Dovete essere forti e sconfiggere questa malattia e questo pensiero in testa. Vi do un consiglio e io ho solo 18 anni è e sono di roma. Pregate tanto dio Geova e vedrette che lui non vi farà fare niente che vi può far male o niente di stupido. Io questo pensiero de cambia sessualità ce lo in testa perché vedo tutti i trans è perché sto un po male con la testa ma grazie alla foza di dio mi alzo più forte che mai. Perché femmina sono e femmina rimarrò.
- Anna - Signora testimone di Geova credo debba imparare primariamente la lingua italiana, a ciò aggiungo, che sia meglio che cresca e molto lontano dalla cultura che la circonda.
- Miriam - Ciao, ho letto attentamente l arricolo. Sono una ragazza di 20 anni. Sinceramente non avevo mai pensato al cambio sesso, ma ho sempre saputo che dentro di me qualcosa non andava. Guardandomi allo specchio ogni volta vedevo il mio seno come estraneo a me, mi sono sempre sentito maschio. Non mi sono mai messa in costume perche mi vergognavo di non essere come gli altri maschi. Quest anno, ci penso tutti i giorni. È diventato un pensiero fisso: ho sempre sognato avere un bel fisico, mettermi dei vestiti maschili, sentirmi davvero maschio. Ma fondamentalmente sono una femmina e questa cosa mi fa sempre calare l umore. Mi piacerebbero dei bei pettorali e non un seno. Desidero un membro maschile e non femminile e quando sto con la mia ragazza(essere lesbica è un argomento al di fuori di questo) mi sento maschio. Mi sento in tutto e per tutto maschio e non so cosa fare, se rifletterci se dirlo ai miei. Penso che il mio sogno sarebbe davvero togliermi questo seno che non sento mio e ingrandire la muscolatura. Solo a pensarci mi sento piu libera. Non ci avevo mai pensato da quando sono bambina a pensare di cambiare sesso per il semplicd fatto che maschio mi sono sentito fin dalla nascita. Che cosa doveei fare?
- Aleandro - È un filo sottile che separa l'omosessualità e' un transenger essere maschi o donne dentro intrappolati in un corpo che nn appartiene. È un fattore genetico si nasce così!È proprio una malattia genetica.Se si PUÒ rimediare,xche' nn farlo?!Se per esempio si nasce con una gamba più corta dell'altra il rimedio è la protesi!Quindi se si è dentro uomo ma intrappolato in fisico da donna o viceversa,io sn d'accordo ed è giusto che si faccia la trasformazione,solo così si è appagati dentro ognuno di sé!È sopratutto trovare la stabilità mentale ed un equilibrio che appaga e tranquillizza per essere sereni x tutta la vita.Sopratutto anche essere veramente se stessi!
- Aleandro - Cara Jessica,nn è proprio così.Si faccia una ricerca più approfondita.La Bibbia condanna l'omosessualità che nn c'entra nulla al riguardo.Xche' cm dicevo prima è un filo sottilissimo che separa l'omosessualità che essere uomo o donna dentro un corpo che nn appartiene.Ovvero "Difetto d'identità di genere". Signora Jessica la saluto cn grande rispetto.