di Andrea Gigante

La giovane promessa Alex Vogliacco: «La Juventus è il massimo, ma Bari mi manca»
TORINO – E’ nato nel 1998 ad Acquaviva delle Fonti e dopo aver giocato nei Giovanissimi del Bari è stato comprato dalla Roma prima e dalla Juventus dopo, squadra con la quale gioca attualmente nel campionato Primavera. Parliamo del 18enne Alessandro Vogliacco (per gli amici Alex), difensore centrale “made in Bari” che, come il suo vecchio compagno di squadra Giuseppe Scalera, rappresenta oggi una delle promesse del calcio italiano. Lo abbiamo intervistato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Raccontaci della tua storia calcistica…

Parte dalla scuola calcio barese “De Palo”: è lì che ho iniziato a dare i primi calci a un pallone quando avevo appena compiuto 6 anni. Tre anni dopo ho attirato le attenzioni del Bari che mi ha preso con sé facendomi migliorare molto. Ho fatto tutta la trafila giovanile con i biancorossi fino alla categoria dei Giovanissimi Nazionali: a 15 anni poi mi sono trasferito alla Roma. Nella Capitale ho però giocato solo un anno perché poi il mio cartellino è stato acquistato dalla Juventus, squadra della quale faccio parte da tre anni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ti è dispiaciuto lasciare il Bari? Fosse stato per te avresti aspettato prima di approdare in una squadra più blasonata?

All’inizio mi è dispiaciuto: il Bari è stata la squadra che mi ha cresciuto. Tuttavia ero consapevole di andare in una grande squadra e questo per me ha rappresentato un grande stimolo. Ora penso solo alla Juventus, anche se non nascondo di avere un sogno: giocare un giorno al San Nicola davanti alla mia gente e magari andare sotto la curva Nord per festeggiare una bella vittoria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
In Puglia hai lasciato tutti: amici, genitori, fratelli e sorelle…
 
Sì, della mia terra mi mancano il mare, il buon cibo, il calore, ma soprattutto la famiglia, a cui devo tutto: se sono arrivato fin qui è in gran parte merito loro. Quando avevo 15 anni ed ero in procinto di trasferirmi alla Roma mi lesionai il menisco. Fu un periodo difficile perché infortuni del genere possono influenzare una carriera intera ancor prima che essa cominci, ma la mia famiglia mi è sempre stata affianco per sostenermi: solo così sono riuscito a superare questo grande ostacolo e a tornare più forte di prima. Ho poi un rapporto speciale con i miei fratelli maggiori, Ivan e Roberta: li sento sempre visto che non possiamo vederci ogni giorno. Anche gli amici di un tempo non li ho dimenticati: in particolare i miei ex compagni di squadra con cui cerco di tenermi in contatto spesso.  

 
Come si svolge la tua giornata torinese?
 
Vivo ancora nel convitto riservato a tutti i giovani bianconeri: però questo è l’ultimo anno, dopodiché dovrò sistemarmi da solo. Le mie giornate sono abbastanza simili tra loro, si potrebbe definire una vera e propria routine. Ogni giorno mi alzo intorno alle 9, a volte esco per svolgere alcune commissioni o altrimenti rimango in camera in attesa del pullman che alle 12 mi porta all’allenamento a Vinovo. Pranzo in mensa e quando non devo fermarmi per sostenere la seconda seduta di allenamento torno “a casa”. Comunque a volte riesco ad andare al cinema e a uscire con degli amici. Alla fin fine, nostalgia a parte, a Torino mi trovo bene. E poi è una bella città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo ora dell’Alex calciatore: sei un difensore centrale, a  quali giocatori ti ispiri?
 
Ho la fortuna di allenarmi spesso con la prima squadra e posso così ammirare dal vivo il mio grande idolo: Giorgio Chiellini. Lui è unico per la grinta e la determinazione con cui affronta ogni allenamento e ogni partita, ma è anche un esempio per la serietà che lo caratterizza fuori dal campo di gioco. Mi piace però anche il grande Leonardo Bonucci, dal quale ogni giorno imparo molto: tutti e due consideriamo il ruolo di difensore come colui che, oltre a cercare di evitare di far subire gol alla propria squadra, aiuta nell’impostazione della manovra d’attacco. Chiellini e Bonucci, per ragioni diverse, sono i miei due modelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oltre che nella Juventus giochi anche in pianta stabile con la Nazionale…
 
Gioco con gli Azzurri da sempre: ho disputato con questa maglia almeno una partita in ogni categoria giovanile, dalla nazionale under 15 fino a quella under 19. Attualmente faccio parte della rosa che si sta contendendo le qualificazioni ai prossimi Europei che si terranno a luglio in Georgia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Per concludere: quali sono i tuoi sogni?

Calcisticamente parlando non mi pongo dei veri e propri obiettivi: spero solo di arrivare il più in alto possibile e di migliorare ogni giorno di più. Devo solo pensare a far bene oggi: faccio parte di una una squadra dove tutti i calciatori sognano di giocare, allenata dal campione del mondo Fabio Grosso. E’ il massimo e basta questo per essere stimolati a far sempre bene.


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  • Vito De Marinis - Sei un ragazzo a dir poco fantastico, come si dice in famiglia, con la testa sulle spalle ! Spero, noi tutti, speriamo che tu riesci a coronare il tuo sogno, che poi sogno non è più, è la realtà ! Tanti auguri e un grosso abbraccio, ciao Alex !


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