Il Policlinico e una scritta storica: fu qui che furono curati i sopravvissuti all'iprite
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venerdì 21 ottobre 2016
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di Alessia Schiavone - foto Antonio Caradonna
Ne abbiamo parlato più di una volta. Il 2 dicembre del 1943 i Nazisti bombardarono il porto di Bari. Una delle navi colpite, la John Harvey, era carica di iprite, terribile sostanza che fu sprigionata nell’aria causando uno dei più grandi disastri della guerra. Nessuno all’epoca parlò di iprite, perché non si voleva far sapere ai tedeschi di essere in possesso di quest’arma, ma fu attivato un ospedale ad hoc nel Policlinico per curare le migliaia di persone che avevano inalato il micidiale “gas mostarda”. E a occuparsi di gran parte dei feriti furono proprio gli Alleati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli inglesi non furono gli unici a mettere in piedi un proprio ospedale all'interno del Policlinico. Vi erano anche il New Zealand Hospital, il South African Hospital e l'Indian Combined Hospital, ciascuno fornito di 500 letti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il 98th British General Hospital era dotato di 1200 posti, che divennero poi 2000 fino alla fine della guerra. Operavano diversi reparti chiave: ortopedia, cardiochirurgia, neurochirurgia, maxillo-facciale, chirurgia generale e medicina generale. A quanto pare, fu proprio qui che per la prima volta la penicillina fu utilizzata su larga scala.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ed ecco come ancora una volta una scritta abbandonata su un edificio della città ci abbia “parlato”, rivelandoci dettagli preziosi sulla storia di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Scritto da
Alessia Schiavone
Alessia Schiavone
Foto di
Antonio Caradonna
Antonio Caradonna