di Ilaria Palumbo

Polignano, dalle maioliche del 500 ai documenti di Hitler: è il museo-bazar di Franco
POLIGNANO A MARE – Manoscritti originali di Garibaldi e Hitler, fotografie rare del primo 900, una collezione di cento radio antiche, maioliche secolari, costosi profumi usati dalle nobili di un tempo. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che è possibile scovare nei ricolmi negozietti di antichità del 73enne collezionista Franco L’Abbate, situati nel centro storico di Polignano a Mare.

Parliamo di migliaia e migliaia di oggetti che Franco ha raccolto minuziosamente nel corso degli ultimi quarant’anni, spinto dall’amore verso la storia. «Li ho “sottratti” a coloro che li tenevano chiusi negli armadi o comprati da chi non ne capiva il valore»,  sottolinea l’uomo, che raggiungiamo nel suo “negozio” principale, sito in via Narciso, a pochi metri da Grotta Palazzese. (Vedi foto galleria)

Quando entriamo nel locale siamo pervasi dall’odore dei vecchi libri e ci ritroviamo letteralmente circondati da colorati oggetti dalle forme più diverse, sistemati in ogni angolo, per terra, su mensole e mobili. Per muoverci dobbiamo fare molta attenzione a dove mettiamo i piedi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ho iniziato collezionando cartoline e monete – racconta il 73enne -. Le compravo girando mercatini e fiere e partecipando ad aste. Ma poi il mio interesse si è allargato e ho cominciato a raccogliere tutto ciò che mi piaceva e che via via accumulavo in casa, fino a quando lo spazio non è più bastato e una trentina d’anni fa ho dovuto cercare dei locali da affittare. Per rientrare nelle spese qualcosa ho dovuta vederla e ancora oggi sono disposto a privarmi di qualche oggetto, ma di certo non degli articoli più preziosi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In questi locali di Polignano Franco ha sistemato il suo tesoro, che mostra quotidianamente ai passanti incuriositi. Raccolta che anno dopo anno si è fatta sempre più grande, arricchita da pezzi unici e introvabili. «Grazie anche al mio lavoro di restauratore – spiega - sono riuscito a entrare nei palazzi di importanti signori aristocratici, come i conti e i marchesi di Polignano e San Vito, che in cambio del mio aiuto mi hanno regalato pezzi importanti delle proprie collezioni private».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ impossibile riuscire a elencare tutto ciò che si trova nel suo museo-bazar. Si va da foto di donne nude risalenti agli anni 20 ad antiche lampade dalle forme più diverse, da un’acquasantiera del valore di ben 5000 eurogiocattoli degli inizi del 900 piccoli e funzionanti. E poi orologi da taschino, antiche edizioni di libri, dischi in vinile, telefoni a cornetta, radio d’epoca, colorate oliere e profumiere in vetro (piene di essenze) appartenute alle nobili pugliesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La nostra meraviglia cresce quando l’antiquario ci mostra un documento tedesco del 1940 firmato personalmente da Hitler, in una foto ritratto insieme a Mussolini, e una lettera del 1879 scritta da Garibaldi con mano tremante negli ultimi suoi anni di vita. Vere e proprie perle da far invidia a qualunque collezionista.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma i pezzi più rari della mia collezione – prosegue Franco - sono gli scatti originali del più prestigioso fotografo barese del primo Novecento: Enrico Bambocci». Fra queste fotografie della “Bari che fu” spiccano una del Teatro Petruzzelli e un’altra di corso Vittorio Emanuele, entrambe del 1904. L’antiquario ci mostra anche uno scatto del 1919 che immortala Gabriele D’Annunzio a Gioia del Colle e i manifesti originali del famoso illustratore Gino Boccasile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ciò però di cui vado più orgoglioso - ci confessa Franco - è un set di bellissime e introvabili maioliche che vanno dal 500 al 700, tutte decorate finemente. Sono riuscito ad ottenerle solo dopo la morte del suo proprietario: non voleva assolutamente venderle».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Vero che accanto ad oggetti costosi e ricercati se ne trovano anche di più modesti e se vogliamo un po’ “kitsch”, come ad esempio un manichino in gesso raffigurante un uomo in cravatta o un’inusuale composizione di bambole associate a crocifissi. E ancora: bambole con le teste rasate disposte accanto ad accigliati burattini ed ex voto in argento raffiguranti arti del corpo donati a San Nicola per chiedere una grazia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nonostante la confusione però l’aria che si respira è unica e “nostalgica”: la sensazione è quella di ritrovarsi in un punto indeterminato del passato, soprattutto quando l’antiquario mette su una musica della “Bella Époque” che diffonde attraverso un grammofono egiziano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Chissà cosa ne sarà della mia collezione quando morirò – conclude inaspettatamente rattristato Franco -. I miei figli non sono interessati a mantenerla e anzi mi stanno spingendo da tempo a vendere tutto.  Spero tanto che loro conservino almeno una parte di ciò che ho raccolto. Perché qui dentro ci sono io: la mia vita, le mie passioni, i miei sacrifici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Raggiungiamo Franco nel suo “negozio” principale, sito in via Narciso, a pochi metri da Grotta Palazzese
Il 73enne collezionista Franco L’Abbate, che ha raccolto minuziosamente nel corso degli ultimi quarant’anni migliaia di oggetti
Quando entriamo nel locale siamo pervasi dall’odore dei vecchi libri e ci ritroviamo letteralmente circondati da colorati oggetti dalle forme più diverse, sistemati in ogni angolo, per terra, su mensole e mobili. Per muoverci dobbiamo fare molta attenzione a dove mettiamo i piedi
In questi locali di Polignano Franco ha sistemato il suo tesoro, che mostra quotidianamente ai passanti incuriositi. Museo che anno dopo anno si è fatto sempre più grande, arricchito da pezzi unici e introvabili
E’ impossibile riuscire a elencare tutto ciò che si trova nella sua raccolta: si va da foto di donne nude risalenti agli anni 20...
...ad antiche lampade dalle forme più diverse..
...fino a giocattoli degli inizi del 900 piccoli e funzionanti
E poi colorate oliere e profumiere in vetro (piene di essenze) appartenute alle nobili pugliesi
La nostra meraviglia cresce quando l’antiquario ci mostra un documento tedesco del 1940 firmato personalmente da Hitler...
...in una foto il Fuhrer è ritratto con Mussolini...
Una lettera del 1879 scritta da Garibaldi con mano tremante negli ultimi suoi anni di vita
Fra le fotografie della “Bari che fu” di Enrico Bambocci spiccano una del Teatro Petruzzelli del 1904
Corso Vittorio Emanuele ritratta nel 1904
L’antiquario ci mostra anche uno scatto del 1919 che immortala Gabriele D’Annunzio a Gioia del Colle
Le locandine originali del famoso illustratore Gino Boccasile
Ciò di cui però il proprietario va più orgoglioso è un set di bellissime e introvabili maioliche che vanno dal 500 al 700, tutte decorate finemente
Vero che accanto ad oggetti costosi e ricercati se ne trovano anche di più modesti e se vogliamo un po’ “kitsch”, come ad esempio un manichino in gesso raffigurante un uomo in cravatta...
Un’inusuale composizione di bambole associate a crocifissi
E ancora: bambole con le teste rasate disposte accanto ad accigliati burattini
Ex voto in argento raffiguranti arti del corpo donati a San Nicola per chiedere una grazia
Nonostante la confusione però l’aria che si respira è unica e “nostalgica”: la sensazione è quella di ritrovarsi in un punto indeterminato del passato, soprattutto quando l’antiquario mette su una musica della “Bella Époque” che diffonde attraverso un grammofono egiziano



Ilaria Palumbo
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  • Eva Katia L'Abbate - La ringrazio infinitamente x qst splendido articolo su mio padre e il suo 'mondo antico' <3
  • Nicola - Premesso che il bello del collezionismo è che ognuno è libero di collezionare quel che gli pare e che lo appaga, in quel negozietto scorgo tante cianfrusaglie e poca roba realmente degna di interesse (giro mercatini da vent'anni)
  • Gianni L'Abbate - Visitare quel negoziato è letteralmente un tuffo nel passato! Fa piacere sapere che mio zio Franco ne sia l'artefice. Gianni L'Abbate Firenze


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