Tra panorami, folklore e storia, la più bella passeggiata di Bari: quella sulla Muraglia
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martedì 18 luglio 2017
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di Alessia Schiavone
Costituita dai resti delle antiche mura che sin dal IV secolo a.C. accerchiavano la città, la fortificazione si presenta scandita da archi che si innalzano come ampie finestre sul centro storico. I due pezzi portanti sono però i solenni baluardi di Sant'Antonio Abate (il Fortino) e Santa Scolastica, costruiti tra il XV e XVI secolo e sopravvissuti alle demolizioni che si susseguirono nell’800.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La passeggiata parte da Piazza del Ferrarese: da qui inizia infatti via Venezia, la strada fatta di mattoncini bianchi che permette la salita sulla Muraglia. Alla nostra destra abbiamo il mare, con i suoi moli e i suoi gozzi attraccati ai piedi del teatro Margherita, sulla sinistra costeggiamo invece il centro storico. (Vedi foto galleria)
Dopo aver superato un pittoresco edificio la cui facciata è inquadrata da balconi con balaustrini, ecco aprirsi un piccolo arco in pietra sotto il quale si snoda una stradina in discesa puntellata da lampioncini: conduce direttamente in piazza Mercantile, lasciandone intravedere uno scorcio. Ritratti del genere caratterizzeranno a più riprese il nostro percorso, permettendoci di ammirare da una posizione privilegiata le bellezze della città vecchia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Peccato che subito dopo il nostro sguardo venga distratto da un'invadente cubica struttura contemporanea che stride con lo scenario circostante. Si tratta di Palazzo Andidero, costruito nel 1977 e oggi sede di una banca. Una suggestiva cancellata, realizzata negli anni Novanta dall'artista barese Raffaele Spizzico, interviene però a impreziosire l’edificio con formelle richiamanti figure mitiche che si dispongono asimmetricamente in una gabbia di bronzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Oltrepassato un elegante edificio ottocentesco a colori pastello, arriviamo nel punto più alto della Muraglia, lì dove si trova il Fortino di Sant'Antonio Abate. Oltrepassiamo la cancellata per goderci la vista del lungomare, con il circolo Barion in primo piano e il quartiere Umbertino e la torre della Provincia sullo sfondo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La struttura trapezoide del Fortino, sotto la quale sono stati rinvenuti persino i resti di una chiesa, è quel che rimane della torre-castello eretta a protezione dell'antico porto nel XV secolo e più volte distrutta e ricostruita. L'aspetto attuale, sottoposto a diversi restauri, risale alla prima metà del Cinquecento quando Isabella d'Aragona volle restituire all’edificio le sue sembianze originarie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Usciamo e di fronte a noi notiamo una scaletta in discesa che dà accesso a Bari Vecchia. E’ costeggiata da un muretto-balconcino che affaccia su piazza Mercantile, tra antiche palazzine, lenzuola che si muovono al vento e signore affacciate sulla strada. Nonostante la tentazione di scendere sia forte, resistiamo e seguiamo il percorso tracciato dalle grandi mura, che ci costringe a voltare a sinistra portandoci dall’altra parte del lungomare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui all'improvviso un angolo di paradiso pullulante di piante e fiori colorati spezza la rigidità della fortificazione. Si tratta di una casetta con le persiane verdi che all’esterno presenta un vero e proprio giardino con aiuole e vasi appoggiati sul pavimento o appesi alle pareti bianche. E subito dopo, una sorta di loggetta facente parte di un bianco edificio ripropone ancora una volta lussureggianti motivi floreali, sfoggiando fasce di corolle tinteggiate di rosso, porpora e bianco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Passiamo oltre. I nostri occhi corrono affannosamente da destra a sinistra, dove profili diversi fanno a gara a chi mostra lo scorcio migliore. Sulla destra una piazzetta dotata di sei panchine in legno permette l’affaccio sul lungomare Augusto Imperatore, con i suoi lampioni e l’azzurro dell’Adriatico, ma anche con i disarmonici campi di calcetto posti proprio a ridosso della Muraglia. Scenario tra l'altro che fino agli inizi degli anni 30 non era possibile scorgere, visto che la fortificazione era completamente circondata dal mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulla sinistra invece è possibile contemplare il retro e la parte laterale della Basilica di San Nicola che come un gigante si erge sotto di noi. Più avanti invece ci affacciamo sul cortile detto U' scaffuat, utilizzato dai bambini di Bari vecchia come mini-stadio per giocare a pallone. Troviamo uno di questi piccoli sotto un arco: con le scarpe da ginnastica ai piedi è pronto per iniziare un infuocato match.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Noi invece siamo alla fine di quella che forse è la più bella e romantica passeggiata di Bari. Di fronte a noi si erge il complesso di Santa Scolastica, costituito da una chiesa edificata tra l'VIII e l'XI secolo e un monastero adibito oggi a museo archeologico. I 400 metri di via Venezia terminano qui, confluendo in piazza San Pietro: lì dove migliaia di anni fa la storia di questa città è iniziata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Alessia Schiavone
Alessia Schiavone
I commenti
- Michael D'Elia - Perfetta ed esauriente spiegazione di quella bella passeggiata sulla Muraglia barese. Descrizione decisamente accurata ed intellegibile. Mi complimento vivamente con la bravissima Alessia.