Mola, trenta dimore d'epoca nascoste su una collina: è il "Poggio delle antiche ville"
Letto: 24836 volte
mercoledì 17 luglio 2019
Letto: 24836 volte
di Nicola Imperiale
Qui, a 130 metri d’altezza, tra il 700 e i primi del 900 la borghesia molese ha eretto le sue sontuose magioni, in uno scenario fatto di natura incontaminata: l’ideale per sfuggire all’afa dei mesi estivi. Il posto (paragonabile alla monopolitana Cozzana o alla giovinazzese Sette Torri), è rimasto quasi immutato nel tempo, con edifici che ancora oggi giacciono isolati e celati da ulivi e alberi sempreverdi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E proprio per far conoscere questo importante patrimonio culturale è nata negli ultimi anni un’associazione: “Le antiche ville”. «Attraverso un ecomuseo e manifestazioni di tipo culturale cerchiamo di valorizzare luoghi che hanno in sé la bellezza della natura e il sapere della storia», ci spiega Giancarla Aniello, segretaria della onlus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per raggiungere il poggio basta percorrere la provinciale 111 che conduce da Mola a Rutigliano. Dopo quasi 4 chilometri ci si imbatte in un semaforo con accanto un cartello bianco con l’indicazione “S. Materno”. La scritta riporta il nome giusto della contrada, a differenza di altri segnali (come quello presente sulla statale 16) che sostituiscono la “t” con una “d”. Un’ulteriore prova di quanto sia poco conosciuta.
La prima residenza che ci apre i suoi cancelli è proprio sulla provinciale: si tratta di Villa Poli-Disanto, costruzione di colore bianco e rosso con conci irregolari di pietra calcarea. È composta da tre corpi di fabbrica: quello centrale risalente al 1650 è il più antico, quello di sinistra è settecentesco, mentre l’ultimo è del 900. Elemento singolare è la garrita presente sul tetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proseguiamo sulla 111 per andare a incontrare altri edifici di notevole pregio, purtroppo però visibili solo dall’esterno perché chiusi al momento del nostro viaggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è Villa De Stasi, del XIX secolo, immersa in un grande giardino di fusti sempreverdi e dall’aspetto neomedievale, con bifore e merlature sulla facciata. E poco più avanti Villa Del Vecchio, del 1910, nascosta da un cancello e dalla vegetazione circostante. Progettata dall’architetto molese Nicola Jacovelli, fonde elementi occidentali ed egiziani. Spicca sul tetto la particolare la torre con guglia che svetta fra gli alberi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Torniamo ora sui nostri passi e c’immettiamo a sinistra su una strada rurale che da San Materno ci porta in contrada Brenca. Qui ci attende un percorso fatto di viuzze immerse nella natura e fiancheggiate da muretti a secco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La nostra prima tappa è Villa Camilla, risalente al 1915, che si erge su strada comunale Chiancarelle. L’elegante struttura color sabbia in stile neoclassico è costituito da due piani, di cui quello superiore composto da due finestre con timpano poste ai lati di una centrale simile a una trifora.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Riprendiamo ora la stradina per giungere fino a Villa Pinto (ex Villa Gallo), edificio del 1729 ora diventato una sala ricevimenti, mantenendo però il candido e semplice aspetto originale. A fianco alla tenuta si trova anche la piccola e bianca cappella di Sant’Antonio, risalente al 1725, dall’interno in pietra e volta a botte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Entriamo ora nel cuore del Poggio, lì dove in un’ex scuola rurale l’associazione ha creato un ecomuseo che conserva i cimeli rinvenuti nelle abitazioni della zona. Si tratta di abiti e documenti, di cui alcuni lasciati dagli Alleati che durante la Seconda guerra mondiale avevano occupato la zona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A pochi metri ecco l’ultima residenza privata che visitiamo: Villa Morgese. Il fabbricato, del 1898, è un grazioso casino in stile neoclassico costituito da un solo piano più terrazzo. Nel suo cortile si affaccia una costruzione che accoglie la biblioteca locale, a disposizione dei soci e degli abitanti del luogo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Prima di lasciare la contrada, decidiamo di cercare un punto di osservazione del panorama che è possibile ammirare dalla collina. E così dopo aver costeggiato vigneti e ulivi, imbocchiamo strada comunale Tre Fulturi, per arrivare sul punto più alto delle contrade, lì dove la vive la signora Maria, che negli ultimi tempi ha adibito parte della sua casa ad agriturismo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Mi sono innamorata a prima vista del posto e ho deciso di stabilirmi - ci spiega la donna -. Certo, non è stato facile, visto che non c’era nemmeno alcuna via per arrivarci: l’abbiamo dovuta aprire noi, materialmente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ne è valsa però la pena, visto che da qui è possibile scrutare tutta la piana verde che separa questo splendido poggio da Mola, con il mare Adriatico, azzurro più che mai, che si profila all’orizzonte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola Imperiale
Nicola Imperiale
I commenti
- Mirko Saponaro - Ciao Nicola, sapresti darmi maggiori informazioni circa l'Associazione che si occupa dell'Ecomuseo nel cuore del Poggio? Con precisione, come potrei raggiungerlo? Te ne sarei davvero grato. Saluti, Mirko Saponaro
- BARINEDITA - Salve Mirko, ecco il sito dell'associazione. Saluti. www.anticheville.com