di Ilaria Palumbo - foto Antonio Caradonna

Il parco dei trulli, scenario da cartolina che rischia di trasformarsi per sempre
POLIGNANO A MARE – Tanti piccoli trulli costellano estesi e colorati campi che si perdono sullo sfondo di un brillante mare azzurro. Questo è ciò che è possibile ammirare se si percorre la complanare della statale 16, nel tratto che unisce Cozze a San Vito, frazione di Polignano a Mare. Qui infatti il panorama assume i contorni di una vera e propria cartolina, che permette con un solo sguardo di cogliere i tratti più tipici e particolari del paesaggio pugliese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un angolo splendido, che tuttavia rischia di trasformarsi per sempre se dovessero diventare realtà le tante iniziative imprenditoriali che stanno interessando quest’area. Nel 2010 si parlò infatti della creazione in questo punto di campi da golf, alberghi e ville private (anche sul lato monte). Oggi invece il progetto “cala grotte”, pur non prevedendo l’utilizzo di cemento, propone la realizzazione di gazebo, installazioni luminose e la conversione dei trulli in bed and breakfast di lusso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo andati a visitare il “parco dei trulli”, prima che cambi per sempre. (Vedi foto galleria)

Il nostro punto di partenza è la parte più meridionale della frazione molese di Cozze. Qui, superata una grande rotatoria, ci si immette nella stretta complanare che porta a San Vito. Ed ecco, dopo alcune curve, aprirsi sulla sinistra una distesa di terra rossa sulla quale fanno capolino qua e là piccoli arbusti e soprattutto solitari trulli in pietra. Sullo sfondo, il blu del mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un parcheggio permette di lasciare l’auto per intraprendere un sinuoso sentiero che porta direttamente a “freak beach”. Si tratta di una parte di costa frequentata per lo più da giovani, coppiette e anche nudisti, che qui possono godersi il litorale lontano da occhi indiscreti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Noi però proseguiamo sulla complanare per andare ad ammirare più da vicino i trulli. Ce ne sono di diversi tipi: bianchi, a punta e restaurati o al contrario grigi, più arrotondati e attorniati da muretti a secco in parte abbattuti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Continuando a camminare ci ritroviamo poi di fronte a un altro tipico “panorama” che caratterizza questa zona: colonne di auto abbandonate sul ciglio della strada, in prossimità di alcuni sentieri che conducono al mare. Uno ad esempio è percorribile dopo aver superato un pertugio nascosto da un muretto. Lo intraprendiamo anche noi, mentre incrociamo alcuni ragazzi in costume che ritornano dal litorale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Raggiungiamo la costa che si presenta molto selvaggia. La campagna e il mare si incontrano in un abbraccio perfetto e piccole insenature sono incorniciate da scogli appuntiti che si stemperano dolcemente nel verde-azzurro dell’acqua. Anche se visto il suo isolamento questa "spiaggia" è spesso contraddistinta da rifiuti e sporcizia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo sulla complanare e la vista da cartolina prosegue. Prima con piccole superfici arate e coltivate su cui spuntano le foglie verdi degli ortaggi e poi con una distesa di grano interrotta da pini dai tronchi curvilinei. E naturalmente gli onnipresenti trulli, che si stagliano fra l’azzurro del mare e l’oro dei campi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo ormai arrivati alla fine della nostra passeggiata di due chilometri. Non ci resta quindi che guardarci attorno un’ultima volta per immortalare questo scenario unico, con la speranza che, esattamente come un quadro, non cambi mai col passare del tempo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Il nostro punto di partenza è la parte più meridionale della frazione molese di Cozze. Qui superata una grande rotatoria ci si immette nella stretta complanare che porta a San Vito...
...ed ecco, dopo alcune curve, aprirsi sulla sinistra una distesa di terra rossa sulla quale spuntano qua e là piccoli alberi, arbusti e soprattutto solitari trulli in pietra. Sullo sfondo, il blu del mare
Un parcheggio permette di lasciare qui l’auto per intraprendere un sinuoso sentiero che porta direttamente a “freak beach”. Si tratta di una parte di costa rocciosa frequentata per lo più da giovani, coppiette e anche nudisti, che qui possono godersi il mare lontano da occhi indiscreti
Noi però proseguiamo sulla complanare per andare ad ammirare più da vicino i trulli. Ce ne sono di diversi tipi: bianchi, a punta e restaurati...
...o al contrario grigi, più arrotondati e attorniati da muretti a secco in parte abbattuti
Continuando a camminare ci ritroviamo poi di fronte a un altro tipico “panorama” che caratterizza questa zona: colonne di auto abbandonate sul ciglio della strada...
...sono parcheggiate in prossimità di alcuni sentieri che conducono al mare
Uno ad esempio è percorribile dopo aver superato un pertugio nascosto da un muretto a secco
Lo intraprendiamo anche noi, mentre incrociamo alcuni ragazzi in costume che ritornano dal litorale
Raggiungiamo la costa che si presenta molto selvaggia...
...la campagna e il mare si incontrano in un abbraccio perfetto e piccole insenature sono incorniciate da scogli appuntiti che si stemperano dolcemente nel verde-azzurro dell’acqua
Anche se visto il suo isolamento questa "spiaggia" è spesso contraddistinta da rifiuti e sporcizia
Torniamo sulla complanare e la vista da cartolina prosegue. Prima con piccole superfici arate e coltivate su cui spuntano le foglie verdi degli ortaggi...
...e poi con una distesa di grano interrotta da pini dai tronchi curvilinei
E naturalmente gli onnipresenti trulli, che si stagliano fra l’azzurro del mare e l’oro dei campi



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